sabato, 18 Gennaio 2025
Home Blog Pagina 99

Sconti benzina, si guardi a mobilità sostenibile

È partita da una richiesta del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle l’audizione in Commissione degli assessori all’ambiente, Fabio Scoccimarro, e al bilancio, Barbaza Zilli, che si è tenuta oggi in tema di sconti sui carburanti in Friuli Venezia Giulia. “Abbiamo ritenuto opportuno un passaggio su questo tema, alla luce delle notizie degli ultimi mesi e dei rilievi della Commissione Europea” ha spiegato il consigliere regionale Cristian Sergo.

“Oltre al rischio di sanzioni e alla possibilità, remota secondo gli esponenti della Giunta, di dover restituire quanto stanziato nel corso degli anni, – ha aggiunto il capogruppo Andrea Ussai – è necessario sviluppare una strategia che vada verso una mobilità sostenibile. Ci auguriamo che si possano scongiurare condanne da parte della Commissione Europea ma, nel contempo, auspichiamo che le risorse impiegate per gli sconti sui carburanti possano andare a modalità di trasporto a ridotto impatto ambientale. I contributi, inoltre, non hanno nemmeno evitato ‘l’esodo’ degli automobilisti verso Slovenia e Austria con la conseguente chiusura di molti distributori”.

“Occorre tenere conto – ha concluso Sergo – che, se la natura dell’intervento è quella di garantire un contributo alle famiglie e non agli operatori del settore, la norma così come impostata fornisce un sostegno anche a chi ha Isee molto alti o vive a una tale distanza dal confine da rendere impensabile un loro spostamento in Slovenia o Austria per fare il pieno. Infine, dovremmo chiederci una volta per tutte come mai in alcuni Comuni del Veneto, non esattamente facili da raggiungere da parte delle società petrolifere, il prezzo sia più conveniente che in alcuni comuni della Provincia di Pordenone: a questi dubbi non abbiamo avuto alcuna risposta ma la Giunta continua a insistere sulla misura così com’è, secondo noi sbagliando, non solo per i rilievi mossi dall’Europa”.

Cpr e Cara, passo indietro di Fedriga

“Gradisca avrà sia Cpr che Cara. Questa è una ‘violenza’ a un paese e a un territorio che ha dato e continua a dare molto in tema di accoglienza”. Lo sottolinea la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, commentando la notizia secondo cui la città isontina ospiterà un Centro di permanenza per il rimpatrio, mantenendo anche il già presente Centro di accoglienza per richiedenti asilo, unico in Friuli Venezia Giulia.

“Nella precedente legislatura, l’aula al completo aveva votato una mozione per dire no alla riapertura del Cie. – ricorda Dal Zovo – Successivamente erano stati introdotti i Cpr e l’accordo allora portato avanti era favorevole all’apertura di questa struttura ma con la contestuale chiusura del Cara. E invece veniamo a conoscenza della presenza di entrambi i Centri”.

“Un chiaro passo indietro da parte della Regione e del presidente Fedriga che aveva garantino la chiusura del Cara. – attacca l’esponente del M5S – Rimaniamo esterrefatti dal come si possano calare dall’alto queste scelte, senza avere il coraggio di venire a confrontarsi con i cittadini”. “Ci auguriamo quantomeno che il Cpr riesca a funzionare per come è stato pensato – aggiunge il capogruppo Andrea Ussai – ovvero un luogo dove chi è in attesa del rimpatrio rimanga il meno possibile. Gradisca ha già fatto la sua parte in materia di richiedenti asilo e di immigrati da rimpatriare”.

“Leggere oggi le parole degli esponenti del Pd, che lamentano la coesistenza di entrambe le strutture, ci fa sorridere. – concludono i consiglieri regionali – Prima erano loro al governo della regione e il Cara era ed è ancora lì. E ci piacerebbe sapere anche cosa ne pensa il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che finora è rimasto stranamente in silenzio”.

 

Ponte di Dignano, meglio tardi che mai

“Quando lo dicevano i comitati e noi in Commissione, ci accusavano di procurato allarme e quasi ci prendevano per matti”. Lo sottolinea la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, che riporta un allegato a una delibera di Giunta in cui “Fvg Strade ci dice che il ponte di Dignano ha bisogno urgente di lavori di manutenzione”.

Nella ‘Pianificazione della manutenzione straordinaria di ponti e viadotti’ è inserito anche il ponte, per un intervento considerato ad alta priorità (da realizzare in 18 mesi) per una spesa superiore ai 9 milioni di euro. “Già nel 2015 una relazione dell’ingegner Walter Tondo, eseguita per Fvg strade, suggeriva un intervento straordinario di manutenzione” ricorda Dal Zovo.

“Intanto – continua la consigliera regionale – continuano i lavori di ultimazione del mostro della variante di Dignano. Poco importa a coloro che hanno ideato l’opera se hanno sbattuto in strada delle persone, costrette a vivere in una roulette e ad abbandonare la propria abitazione. Come avevano sempre sostenuto i comitati, la variante era propedeutica ad un nuovo ponte e poi si proseguirà con la distruzione dell’altra sponda con la variante di Barbeano già in progetto”.

“Noi ribadiamo che siamo sempre stati contrari alla variante che sta per esser ultimata, come riportato oggi dalla stampa. – conclude Dal Zovo – Le soluzioni da adottare per togliere i camion dai centri abitati sono ben altre. Per quanto concerne il ponte, non ci resta che dire… meglio tardi che mai”.

Dragaggi fiume Corno: incagliata la nave ma anche i lavori urgenti

Nonostante le solite previsioni ottimistiche, secondo le quali i lavori di dragaggio per facilitare l’ingresso in Laguna delle navi dirette a Porto Nogaro sarebbero dovuti già iniziare il 7 marzo, dopo la nave incagliatasi il 23 febbraio si son fermati anche i lavori. ” Ad affermarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“La Regione ha presentato un progetto di somma urgenza in tempi record. – sottolinea Sergo – In soli tre giorni è riuscita a ottenere i dati batimetrici dei due km dell’asta marittima dove è avvenuto l’incidente e ha predisposto un progetto con i dragaggi da effettuare. Il problema è che si vuole dragare in un’area che è ben distante da quella dove è avvenuto l’incidente e pertanto non si risolverebbero i problemi legati alla sicurezza della navigazione che invece si son palesati con il recente incidente”.

“L’assessore Pizzimenti – aggiunge il consigliere – dovrebbe pretendere lavori rapidi e studiare un piano di manutenzione del canale che, stante ai dati forniti dalla Regione, in poco più di un anno ha visto i propri fondali ridursi dai 7,5 metri del 2017 agli attuali 6,35 nel punto centrale più basso (spostandosi di qualche metro si raggiungono anche i 5,75 metri). Non può stupire che in queste condizioni il pescaggio delle navi sia stato portati dai già bassi “6,20 metri ai 5,5 metri con l’ultima Ordinanza della Guardia Costiera del 26 febbraio. Tutto questo nonostante i 16 milioni di euro spesi nell’appalto dei lavori urgenti del 2008 che ha visto negli anni sei perizie di variante, i lavori complementari e la variante dei lavori complementari che da mesi ormai hanno ottenuto il parere favorevole della Conferenza dei Servizi, nonostante i pareri contrari del Comune di Marano Lagunare e della Capitaneria di Porto Nogaro. Ma nemmeno quelli son partiti”.

“La cosa curiosa – continua Sergo – è che il progetto tempestivamente presentato dalla Regione per superare la recente emergenza, invece di scavare laddove realmente i fondali sono a poco più di 6 metri, prevede di dragare nelle zone già autorizzate allo scavo con i lavori complementari del 2017. Il tutto intervenendo su aree dove il punto centrale del canale tocca anche i 7 metri di fondali, sicuramente meritori di intervento ma forse non effettivamente prioritari. Una scelta difficilmente comprensibile, per lavori di ‘somma urgenza’ che probabilmente non andranno a risolvere lo stato di emergenza e a rimetterci saranno come sempre le imprese della zona industriale Aussa Corno, con buona pace del Direttore Generale di Confindustria Nencioni che auspicava una rapida soluzione ai problemi”.

“Spiace constatare che l’assessore Pizzimenti possa confondere la Laguna con il Mare Adriatico: infatti lo Studio Morfologico da lui citato in una recente nota è già stato oggetto di una nostra interrogazione del 2015 per essere stato commissionato dopo l’approvazione dei lavori di dragaggio e non prima, come a nostro avviso si sarebbe dovuto fare proprio per studiare al meglio le dinamiche dei vari canali interessati ai lavori. Va detto che lo Studio dell’Università non ha preso in considerazione l’area dove si è incagliata la nave, essendo appunto in mare e non in laguna, pertanto basterebbe leggerlo per capire quanto sia fuori luogo citarlo in questa circostanza. Se in pochi mesi – conclude l’esponente M5S – si è passati dai 7,5 a 5,7 metri (calcolando che non si dragava da decenni) si ha tutto il diritto di ritenere che i lavori eseguiti oltre a non portare i sperati benefici alle imprese, siano già da rifare e pertanto siano stati eseguiti senza tener conto dell’ambiente marino e delle sue dinamiche”

Su Nue e elisoccorso Riccardi si converte sulla via di Palmanova

“Ci era stata promessa una ‘operazione verità’. Oggi invece abbiamo ascoltato soltanto una verità, quella dell’assessore Riccardi che naturalmente abbiamo appreso con interesse ma che è pur sempre una versione parziale dei fatti. Avevamo chiesto, per avere un quadro più completo della situazione, anche l’audizione dei sindacati”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai, dopo l’audizione in Commissario del vicepresidente della Regione e assessore alla salute, e dei direttori da lui nominati, sui temi del Numero unico per le emergenze e dell’elisoccorso nottuno.

“Per quanto riguarda il Nue – sostiene Ussai – la Giunta regionale sta agendo in perfetta continuità con quanto realizzato dalla precedente amministrazione, andando in contraddizione con quanto previsto dal loro stesso programma di governo che invece indicava in maniera chiara una sua revisione. Il centrodestra, in campagna elettorale, si era impegnato a una riorganizzazione dell’emergenza sanitaria nell’ambito di Dipartimenti di area vasta e al ripristino del collegamento diretto del numero 118 alla Centrale Operativa Sanitaria. Apprendiamo invece che Riccardi si è convertito sulla via di Palmanova: non solo non verrà rivista l’organizzazione del Nue e della Centrale unica ma addirittura si va verso un accentramento del sistema (inglobando anche il 118 delle Aziende e l’elisoccorso) in capo all’Azienda di coordinamento, sul modello della Lombardia”.

Viene confermata la criticità relativa alla localizzazione dell’intervento: “Dall’audizione è stato ribadito come il 50% del ‘target’ viene individuato in maniera non precisa se non addirittura sbagliata e deve essere corretta dal personale infermieristico della centrale. – afferma il consigliere – Auspichiamo, come ci è stato assicurato, che una nuova tecnologia possa eliminare questo problema entro la fine dell’anno”.

Relativamente all’elisoccorso notturno, il capogruppo M5S ricorda come “avevamo chiesto una valutazione costi/benefici, prevista per l’attivazione del servizio, la cui sperimentazione dal mattino fino alla mezzanotte doveva durare un anno per poi eventualmente essere estesa nell’arco delle 24 ore, nonché di poter visionare le schede con tipologia e durata degli interventi. Registriamo che i tecnici ci dicono che questa valutazione non si è ancora conclusa, adducendo la causa dello scarso numero di voli, in particolari nei primi sei mesi di sperimentazione. Visto il costo per i cittadini della regione – conclude Ussai – e le segnalazioni di eccessiva lunghezza dei tempi di intervento o inappropriato utilizzo, ci auguriamo di avere a disposizione al più presto i dati per poter analizzare l’efficacia del servizio”.

Vaccini, Giunta intervenga per evitare allontanamento bambini da scuole

Scuola, Regione non abbandoni istituti professionali

Non abbandoniamo gli istituti professionali che possono risultare strategici in alcuni settori, in particolare quello del turismo”. L’appello del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, è stato rivolto all’assessore regionale all’istruzione, Alessia Rosolen, nel corso dell’audizione dell’esponente della Giunta nella Commissione consiliare competente.

“Il rapporto Invalsi relativo al 2017 – ha spiegato Capozzella – presenta un quadro tutt’altro che positivo per quanto riguarda gli istituti professionali del Friuli Venezia Giulia, con risultati complessivi piuttosto sconfortanti, ma che potrebbero sicuramente essere migliori”.

“Siamo una regione che vuole inserirsi nell’industria del turismo e per farlo serve potenziare la cultura dell’ospitalità, anche attraverso l’istruzione. Bene quindi valorizzare gli istituti tecnici superiori – conclude il consigliere M5S – ma non vengano lasciati al loro destino gli istituti professionali”.

Tangenziale Udine sud obsoleta e dannosa

Nessun momento di confronto pubblico per un’opera obsoleta e fondata su dati ormai superati, che non aiuta di certo a centrare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea di spostare le merci sulla ferrovia e che presenta molte criticità sul piano ambientale. Sono queste le osservazioni del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, in merito alla realizzazione della Tangenziale a sud di Udine. Su questo tema l’esponente pentastellato aveva depositato nei mesi scorsi una mozione (calendarizzata nelle sedue del 1°, 26 e 28 febbraio ma mai discussa), chiedendo di impegnare gli oltre 150 milioni di euro regionali già stanziati per risolvere le criticità puntuali che affliggono i cittadini interessati dall’attraversamento della SS13 e di destinare le risorse rimanenti alle zone colpite dal maltempo di ottobre e novembre scorsi.

“Innanzitutto bisogna constatare come nei 60 giorni previsti per le osservazioni al Rapporto ambientale sia mancato quasi del tutto il coinvolgimento della popolazione. – sottolinea Sergo – Parliamo della più grande opera pubblica pagata interamente dalla Regione che si rifà a un Piano delle infrastrutture approvato nel 2011 e pertanto basato su dati vecchi di oltre dieci anni e i cui primi progetti risalgono al 1997 (quindi immaginata anche molti anni prima). Non è pensabile realizzare un intervento di questo tipo senza un quadro completo e aggiornato della logistica e della mobilità regionale. Ad esempio, si sta procedendo con i lavori della terza corsia autostradale ed è stata fatta una precisa scelta che dovrebbe portare il traffico pesante su quella arteria e non su una nuova strada regionale, rischiando di congestionare comunque la circolazione in alcuni paesi”.

“Appare evidente l’impatto ambientale che provocherà la Tangenziale. – aggiunge il consigliere – Oltre alla distruzione delle campagne, adesso tanto care all’assessore Santoro che non vuole che vengano distrutte a Est di Udine, ma potremmo anche solo ricordare che una direttiva dell’Unione Europea si pone l’obiettivo di rendere lo stato ecologico dei corpi idrici ‘buono’. La Tangenziale renderà di fatto impossibile il raggiungimento di questo traguardo per il torrente Cormor e la falda freatica sopra la quale verrà costruita l’opera, il cui stato ecologico, secondo Arpa Fvg, è già ‘scarso’”.

Lo stesso Rapporto ambientale sottolinea come l’opera “produrrà inquinamento atmosferico“, ma che “la qualità dell’aria nell’ambito circostante il tracciato della tangenziale sud – II lotto subirà un lieve peggioramento, presumibilmente contenuto entro i limiti di legge per le polveri”. “Si rimane perplessi – conclude Sergo – visto che la provincia di Udine, soprattutto dal Medio Friuli alla Bassa friulana è già molto esposta all’inquinamento da pm10 (e non solo). A tal proposito si ricordi che la centralina Arpa posizionata a Udine Sud negli ultimi dieci giorni ha riportato ben 5 sforamenti dei limiti di legge, anche di 94 μg/m³ sui 50 consentiti. Quella di Bagnaria Arsa presenta una situazione ancor più critica essendo stati 6 gli sforamenti in dieci giorni con punte sino a 111 μg/m³ sui 50 consentiti raggiungendo i 13 sforamenti nei soli primi due mesi dell’anno, rispetto ai 35 sforamenti consentiti in tutto l’anno”. Ci auguriamo pertanto – conclude Sergo – che l’assessore Pizzimenti voglia risolvere i problemi dei cittadini e non crearne di altri, a spese loro.

Terzo mandato sindaci frutto di calcoli in maggioranza

“La scelta del centrodestra sul terzo mandato per i sindaci dei Comuni sotto i 2.000 abitanti rimane immotivata e ci fa pensare che dietro a questa previsione ci sia un calcolo elettoralistico, finalizzato a non danneggiare alcune delle componenti dell’attuale maggioranza”. Lo sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, relativamente all’approvazione del ddl n. 40.

“Le regole del gioco vengono riscritte in maniera autoreferenziale dal centrodestra – aggiunge il consigliere – ed è un metodo che stigmatizziamo e che ricorda da vicino quello utilizzato nella precedente legislatura per l’istituzione delle Uti. Riteniamo che il tema della rappresentatività dei piccoli Comuni dovrebbe rientrare nella più ampia questione del riordino degli enti locali”.

“Ci piacerebbe poter prendere parte alla discussione che riguarda la futura organizzazione istituzionale della Regione e delle autonomie locali – afferma Capozzella – ma, se queste sono le premesse, temo che la speranza di coinvolgimento e partecipazione per la scrittura di questa riforma sia vana”.

Per il consigliere regionale Cristian Sergo “la riduzione da 12 a 10 dei consiglieri nei Comuni sotto i mille abitanti viene motivata con la difficoltà a trovare persone che si vogliano impegnare in politica. Da nessuno schieramento politico, però, ho sentito chiedersi il perchè di questa disaffezione. Inoltre, l’introduzione del terzo mandato appare poco lungimirante in questo senso perché semplicemente sposta di cinque anni il problema”.

Piano ‘Proteggi Italia’ risposta concreta contro dissesto

Ammontano a oltre 277 milioni di euro le risorse assegnate dal Governo al Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Piano contro il dissesto del territorio, denominato “Proteggi Italia”, presentato oggi a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dai ministri Sergio Costa e Barbara Lezzi. Lo stanziamento per il triennio 2019-2021 rientra in una prima tranche da 3,1 miliardi assegnati alle Regioni colpite dal maltempo di ottobre e novembre scorsi e per le quali è stato decretato lo stato di emergenza. Ma il Piano nel suo complesso assegnerà quasi 11 miliardi di euro.

“A chi continua ad accusare il Governo di non stanziare le risorse adeguate, oggi arriva una risposta con i fatti. – commenta la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo – Quello presentato oggi rappresenta il più grande piano contro il dissesto mai messo in campo prima d’ora in Italia. Sono stanziamenti che potranno subito essere utilizzati per la prevenzione e il rafforzamento della messa in sicurezza dei territori a rischio dissesto idrogeologico della nostra regione, attraverso opere immediatamente cantierabili che intervengono seguendo alcuni importanti pilastri: emergenza, prevenzione, manutenzione e rafforzamento della governance”

“Anche nella scorsa legislatura abbiamo sempre fatto proposte per tutelare il nostro territorio e ci siamo fermamente opposti a opere o leggi che andavano nella direzione contraria” ricorda l’esponente M5S. “Fino ad ora, abbiamo sempre visto stanziare milioni dopo che l’emergenza si era verificata. Ma rimaniamo convinti che la prevenzione sia la migliore arma da usare per evitare catastrofi naturali e tutelare i nostri cittadini. – aggiunge Dal Zovo – Questi sono atti concreti e non possiamo che essere grati al Governo per questo importante piano”.

Pescaggio ridotto, duro colpo per Porto Nogaro

“Un duro colpo per Porto Nogaro che anche grazie agli incentivi aveva ripreso il traffico di merci”. È il commento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, all’ordinanza del Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Nogaro che abbassa da 6,2 a 5,5 metri il pescaggio massimo, a seguito dell’incaglio, avvenuto sabato scorso, di una nave durante la manovra di ingresso.

“La riduzione dei metri di pescaggio rende di fatto completamente inutili i lavori di dragaggio compiuti in questi 5 anni e ci auguriamo che la Regione abbia già in mente una soluzione per risolvere la situazione e pianificare una serie di interventi che possano prevenire il ripetersi di simili eventi” aggiunge Sergo. “Sarebbe il caso che si fornissero spiegazioni a cittadini e imprese. Ma a quanto pare la Giunta continua a preferire il silenzio”.

“Purtroppo ci possiamo affidare solo a quanto emerge dalle notizie di stampa, in assenza di versioni ufficiali della Regione – conclude il consigliere – ma interrogheremo l’assessore competente per capire quando è come verrà risolto il problema e si potrà tornare al pescaggio normale e se davvero si sia trattato di un evento eccezionale o siamo invece di fronte al fallimento di chi pensa solo a costruire le grandi opere (dragare il porto è costato più di 15 milioni di euro) senza occuparsi della loro manutenzione ordinaria”.

Su personale sanità Riccardi non dà risposte

0

Approvata mozione M5S su minori stranieri non accompagnati

È stata approvata dal Consiglio regionale a larghissima maggioranza (un solo voto di astensione) la mozione del Movimento 5 Stelle sui minori stranieri non accompagnati. “Si tratta di un tema particolarmente importante – sostiene il capogruppo Andrea Ussai, primo firmatario del documento – che riguarda persone a forte rischio di marginalità”.

La mozione impegna la Giunta ad attivarsi presso le autorità competenti affinchè sia data prioritaria applicazione, laddove ci siano i presupposti, alle disposizioni per il ricongiungimento con la propria famiglia in patria o quantomeno a privilegiare l’affido familiare rispetto all’accoglienza in comunità, soprattutto in presenza di un parente sul territorio regionale.

Si chiede inoltre di supportare i Comuni e di rivedere urgentemente il regolamento per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali nell’ottica di definire perimetri di regolarità che consentano di controllare i costi ed evitare alcune disparità di spesa e di trattamento. Il testo prevede infine azioni volte a superare la carenza di tutori per i minori stranieri non accompagnati.

“Il voto praticamente unanime in aula è molto significativo – sottolinea Ussai – perché conferma come non abbiamo avuto un approccio strumentale a una materia così delicata ma, al contrario, abbiamo voluto proporre soluzioni concrete”.

“Ok spending review, ma no dati disomogenei per attaccare specialità”

0

“Il recente Progetto di ricerca scientifica giurimetrica ‘Pitagora’ Rating della pubblica amministrazione basato su dati ufficiali per il 2017 della Banca d’Italia, ripreso ad un noto quotidiano nazionale, ha posto il Friuli Venezia Giulia ai primi posti per la spesa pubblica in numerose voci. Se l’obiettivo dello studio è quello di indicare possibili sprechi e di favorire un processo di spending review, l’utilizzo di dati che non sono omogenei e armonizzati tra i vari bilanci regionali ha sollevato in noi parecchie perplessità”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ha presentato un’interrogazione all’assessore alla funzione pubblica, Sebastiano Callari.

Tra i dati presentati nella ricerca, ad esempio, il Friuli Venezia Giulia risulta primo per la spesa relativa a servizi di gestione documentale con quasi 1,3 milioni di euro, mentre alla Toscana viene attribuita una spesa di soli 622 euro, dovuta però, come indicato nella risposta dall’assessore, all’esternalizzazione di questi servizi di cui non si sarebbe tenuto conto nella ricerca.

“La nostra regione appare nelle prime tre posizioni per la spesa in una decina di voci, tra cui stipendi, straordinari, consulenze per tecnologie di informazione e comunicazione, spese di cancelleria, riviste e giornali, bollette di gas e telefonia mobile. – sottolinea Sergo – Sarebbe opportuno da parte dell’amministrazione regionale spiegare il perché di certe cifre, in modo che numeri non armonizzati non diano adito a dubbi sulla nostra specialità e sulla responsabilità nell’uso delle risorse. Al contrario, lo studio di questi dati, qualora confrontabile davvero in maniera scientifica, può essere anche l’occasione per capire quali risparmi si possano ottenere con una gestione oculata e digitale della Pubblica Amministrazione”.

Camorra e possibili truffe ai danni di Mediocredito? Silenzio dalla Giunta

“Un gruppo mafioso, si legge negli atti, aveva avviato operazioni finanziarie di larga scala, come l’apertura di conti correnti esteri, il pagamento fittizio di stipendi, l’ottenimento indebito delle indennità di disoccupazione nelle false attestazioni di assunzione, oltre a diverse truffe perpetrate ai danni del Mediocredito del Friuli Venezia Giulia”. Una frase contenuta in un articolo del 20 febbraio scorso, pubblicato da Il Sole 24 Ore a firma Ivan Cimarrusti, che si occupa delle indagini svolte dalla Dda di Venezia su infiltrazioni camorristiche in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

“A distanza di una settimana ci sembra assurdo che dalla Giunta regionale non sia emerso alcun commento su quanto sia accaduto, considerato che l’operazione è stata condotta anche dal Gico del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste e che comunque le perquisizioni hanno interessato anche la Provincia di Udine” afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo.

“Abbiamo preteso per cinque anni che fosse fatta luce sui motivi che hanno portato alle sofferenze milionarie di Mediocredito FVG – rammenta Sergo – tanto da proporre una specifica Commissione d’inchiesta in Consiglio regionale, proposta non accolta ma seguita da una serie di sedute della I Commissione e di audizioni della presidente Compagno”.

“L’unico risultato del nostro pressing – aggiunge il consigliere – è stato quello di far annunciare una causa contro gli ex vertici dell’Istituto, che però non sappiamo come stia procedendo. Ci auguriamo che ora, anche grazie alla magistratura, vengano portate avanti le opportune verifiche interne per valutare quanto sia successo in quella che fu la banca regionale”.

“A prescindere dal possibile coinvolgimento dell’istituto bancario – conclude Sergo – è evidente che la nostra Regione non si può definire immune dal contagio mafioso e pertanto è necessario attuare quanto prevede la legge regionale 21/2017, proposta dal Movimento 5 Stelle, che contiene norme in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso e per la promozione della cultura della legalità”.

Terzo mandato sindaci, atto d’imperio della maggioranza

0

“L’emendamento presentato in Commissione dalla maggioranza è un atto imperioso che consente il terzo mandato ai sindaci nei Comuni fino a 2.000 abitanti”. Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo l’approvazione della norma proposta da tutte le forze del centrodestra.

“Si tratta di una questione che rientra nel più ampio tema del riordino degli enti locali che è stato indicato dalla Giunta e dalla maggioranza come un obiettivo di legislatura. – aggiunge il consigliere – Ma i problemi di rappresentatività dei piccoli Comuni si risolvono con una riforma organica e non certo aumentando i mandati dei sindaci”.

“Sarebbe invece il caso di volare alto – sostiene Capozzella – e cercare di scrivere una riforma degli enti locali che affronti in maniera concreta il tema delle funzioni e dei servizi. Qui invece siamo di fronte a un intervento spot che assomiglia a un’aspirina somministrata per curare una malattia degenerativa”.

“Non è un buon preludio alla futura riforma – conclude l’esponente M5S – tanto più che è stata bocciata da tutti, escluso il consigliere di Open – Sinistra Fvg, Furio Honsell, la nostra proposta di modificare la raccolta firme per la presentazione delle liste, riequilibrando le procedure per le liste che si presentano da sole rispetto a quelle coalizzate. La sensazione è che quando ci sono in ballo le regole del gioco c’è la tentazione di un massiccio ritorno alla peggiore partitocrazia”.

“Interrogazione per giusta informazione su presenza lupi in Fvg”

Conoscere le cause della morte di un cucciolo di lupo nella zona dei Magredi e promuovere azioni di educazione e informazione per consentire la coesistenza tra essere umano e lupo in Friuli Venezia Giulia. Questi i temi proposti da un’interrogazione della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo.

“Leggiamo troppo spesso sui giornali articoli dove troviamo notizie sbagliate su questo animale. – spiega Dal Zovo – L’ultimo risale alla scorsa settimana: un famosissimo ‘non biologo’ parlava dei lupi in Friuli Venezia Giulia, affermando che sono in aumento e che a breve li troveremo a mangiare i nostri cani e i nostri gatti e che i nostri boschi non saranno più sicuri. Per questa persona, la soluzione sarebbe l’abbattimento. Noi invece riteniamo che a parlare e informare debbano essere i biologi e coloro che si occupano quotidianamente di conservazione e biodiversità”.

“Bisogna smetterla di alimentare paure con notizie inesatte su questo carnivoro a negare la possibilità di una coesistenza con l’uomo. – prosegue l’esponente M5S – Per questo abbiamo depositato un’interrogazione, anche alle luce del fatto che ci è stato negato l’accesso agli atti in merito all’autopsia eseguita su un giovane lupo trovato morto nella zona dei Magredi. Il diniego è stato motivato con la presenza di un’indagine in corso e ciò significa che esiste il sospetto che l’animale non sia morto per cause naturali. Nell’interrogazione ci rivolgiamo quindi all’assessore Zannier per fare luce su questa vicenda in modo garantire la massima trasparenza nei confronti della popolazione”.

“Chiediamo infine quali azioni di educazione e comunicazione intenda mettere in campo la Giunta per promuovere la coesistenza tra uomo e lupo nella nostra regione e quali azioni metta in campo la Regione per contrastare le attività di bracconaggio. – conclude Dal Zovo – Siamo stanchi di vedere un’informazione che accresce la paura quando invece è sufficiente prevedere le giuste misure per venire incontro alle legittime richieste degli allevatori: occorre quindi attuare azioni di gestione della popolazione di lupi attraverso la prevenzione da una parte (reti elettrificate, cani da pastore e gestione dei pascoli) e l’indennizzo dei danni dall’altra”.

Mozione per risolvere criticità minori stranieri non accompagnati

Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia ha presentato una mozione, che sarà discussa nella sessione d’aula della prossima settimana, che punta a risolvere le criticità del sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, per i quali il sistema Sprar è stato mantenuto nel Decreto Sicurezza. “Parliamo di persone che si trovano in una condizione di vulnerabilità e a rischio di marginalità, sfruttamento e abusi ma che spesso non provengono da zone di guerra” sostiene il capogruppo M5S, Andrea Ussai, primo firmatario della mozione.

I minori stranieri non accompagnati in Friuli Venezia Giulia sono in continuo aumento: il Piano triennale per l’integrazione delle persone straniere immigrate 2017-2019 sottolinea come ne siano stati presi in carico dai servizi sociali dei Comuni 630 nel 2017 (contro i 111 nel 2013). Inoltre, il Report statistico mensile della Direzione generale immigrazione del dicembre 2018 ne conta 785 in Fvg, che è passata dal decimo al terzo posto in Italia. Secondo il Piano annuale dell’immigrazione 2018, la nazionalità più rappresentata è il Kosovo (30,9%), seguita da Pakistan e Albania, territori quindi non interessati in questo momento da guerre o carestie, come precisato anche da alcuni componenti della Consulta regionale immigrazione. Il 97% dei minori ricade nella fascia 14-17 anni con netta prevalenza dei diciasettenni (315 su 469).

Mediamente il costo per l’accoglienza in struttura è di 75 euro, di 45 rimborsati dallo Stato mentre la parte restante è coperta dalla Regione che per il 2018 ha trasferito risorse ai Comuni per questo scopo pari a 4,8 milioni di euro, a cui sono stati aggiunti 940 mila euro con l’assestamento di bilancio. “Di fronte a tali cifre e risorse – afferma Ussai – risulta quanto mai necessario definire un perimetro di regolarità in modo da tenere sotto controllo i costi ed eliminare disequilibri tra diverse strutture e zone del territorio. C’è inoltre da rilevare come i 40 tutori volontari presenti nell’apposito elenco sia un numero troppo esiguo, dovuto perlopiù alla scarsa disponibilità a ricoprire tale ruolo”.

Su queste basi, la mozione impegna la Giunta ad attivarsi presso le autorità competenti affinchè sia data prioritaria applicazione, laddove ci siano i presupposti, alle disposizioni per il ricongiungimento con la propria famiglia in patria o quantomeno a privilegiare l’affido familiare rispetto all’accoglienza in comunità, soprattutto in presenza di un parente sul territorio regionale. Si chiede inoltre di supportare i Comuni e la rete degli Sprar e a rivedere urgentemente il regolamento per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali al fine di definire e pianifica il miglioramento delle strutture stesse e consenta di controllare i costi ed evitare disparità di spesa e di trattamento. Infine, la mozione si pone l’obiettivo di potenziare la formazione, anche attraverso l’attivazione di corsi brevi di 150 ore orientati all’offerta lavorativa, e di promuovere campagne di sensibilizzazione con lo scopo di raccogliere adesioni per l’esercizio della funzione di tutore di minore straniero non accompagnato.

“La prossima settimana – conclude Ussai – ci saranno altre due mozioni sul tema dell’immigrazione: una della Lega che punta a forme di garanzia per le strutture che ospitano minori non accompagnati in caso di danni, l’altra del consigliere di Open – Sinistra Fvg, Furio Honsell, contro il Decreto Sicurezza. Noi vogliamo evitare strumentalizzazioni e proponiamo soluzioni che mirano ad affrontare in maniera concreta un tema assolutamente cruciale”.

Regione attui al più presto Piano liste d’attesa

0

È stato approvato nella giornata di oggi dalla Conferenza Stato – Regioni il nuovo Piano Nazionale sul Governo delle Liste d’Attesa predisposto dal ministro della Salute, Giulia Grillo, in accordo con le amministrazioni regionali. Il Piano stabilisce i tempi massimi entro il quale dovranno essere garantite le prestazioni e i ricoveri, in base alla gravità dei casi.

“L’azione propulsiva del Ministero della Sanità ha consentito di apportare importanti novità alla strategia di abbattimento delle liste di attesa. – sottolinea il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Andrea Ussai. – Alcuni dei contenuti del Piano sono già previsti per legge in Friuli Venezia Giulia ma senza che ci sia mai stata una loro piena attuazione”. Tra gli elementi innovativi del documento, c’è l’istituzione di un Osservatorio composto da rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Agenas, delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute. Inoltre, tutte le agende del Centro unico prenotazioni pubbliche e private dovranno essere pubbliche ed accessibili ai cittadini, che potranno prenotare anche attraverso le farmacie di comunità.

Particolarmente significativa la previsione secondo cui le grandi apparecchiature di diagnostica per immagini dovranno funzionare per almeno l’80% della loro capacità produttiva e non essere sottoutilizzate come avviene oggi in molti ospedali. Infine, i Direttori generali delle Aziende sanitarie che non rispetteranno i tempi massimi previsti per legge potranno essere rimossi dal loro incarico.

“Ora la Regione deve rendere operativo il nuovo Piano per la gestione delle liste d’attesa. – afferma Ussai – Oltre al Friuli Venezia Giulia, questa richiesta viene presentata oggi in ogni Regione italiana da parte di tutti i consiglieri del M5S, in modo coordinato e unitario. Chiediamo quindi al presidente Fedriga e all’assessore Riccardi di attuare ogni iniziativa ed intervento per rendere efficace, il prima possibile, il Piano nazionale, senza sforare in alcun modo i tempi previsti di 60 giorni per elaborare il rispettivo Piano regionale per la gestione delle liste di attesa”.

“Ci aspettiamo inoltre – conclude il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale – che venga attuato quanto previsto dalla legge regionale 7/2009, ovvero la presentazione entro la fine di febbraio di una relazione nella Commissione consiliare competente sulle liste di attesa in Friuli Venezia Giulia, cosa che negli ultimi sei anni è avvenuta soltanto in un’occasione, nel 2017. E ci chiediamo infine come si riusciranno a ridurre le liste d’attesa con la paventata riduzione del personale sanitario in regione, senza essere costretti ad affidare al privato buona parte delle prestazioni”.

“Edilizia riparta da riqualificazione patrimonio esistente”

Voto contrario del Movimento 5 Stelle alla proposta di legge 26, approvata oggi in Commissione. “Abbiamo sempre sostenuto e rimaniamo convinti – spiega il consigliere regionale Cristian Sergo – che l’edilizia possa ripartire grazie alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente. A questo scopo servono contributi e sgravi fiscali, non l’aumento di cubature e superfici”.

“Grazie ai nostri interventi – prosegue l’esponente M5S – siamo riusciti quantomeno a limitare le nuove edificazioni relative ad aree commerciali. È già stato dimostrato che, anche dove siano state autorizzate decine di migliaia di metri quadrati di nuove superfici di vendita per la grande distribuzione, non ci sono lavori in corso perché non è quella la soluzione dei problemi per la nostra economia, anzi”.

“Rispetto al testo originario, la proposta di legge è già cambiata notevolmente ma permangono molte criticità e perplessità che ci hanno spinto al voto contrario, a partire dal paradosso di trovarci alcuni articoli sulla caccia in una proposta di legge che si occupa di competitività regionale. – sostiene Sergo, che sarà relatore di minoranza in aula – E penso inoltre alla possibilità di realizzare strutture ricettive in aree naturali in deroga ai limiti di superficie, cubatura e addirittura ai requisiti igienico-sanitari. Come al solito, forniremo il nostro contributo, presentando proposte e idee utili per lo sviluppo della regione e per apportare le dovute modifiche al testo in aula”.

Per quanto concerne la norma che taglia i contributi agli alberghi che ospitano rifugiati, Sergo sottolinea come “l’attuale Decreto Salvini sulla sicurezza prevede, nell’ambito dello Sprar, la possibilità di utilizzare le strutture ricettive. Non capisco perchè si voglia penalizzare chi rende un servizio allo Stato e per di più, in attuazione di una legge”.