“No a manovre di pochi. La decisione finale deve spettare ai soci dopo avere valutato la portata del progetto che al momento non si intravvede né nelle carte né nelle potenzialità”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, dopo l’audizione dei vertici di Consorzio Agrario FVG sul tema dell’incorporazione in un soggetto di respiro nazionale.
“Parliamo di un’operazione partita da lontano, che doveva portare alla fusione di sei consorzi italiani (ma non il nostro), ma se due di questi si sono già defilati, un motivo ci sarà – sostengono i consiglieri M5S -. L’economia di scala è indubbiamente sempre più necessaria, e questo vale anche per il Friuli Venezia Giulia che da un anno e mezzo ha iniziato un percorso con il vicino Consorzio di Treviso e Belluno che ha portato alla fondazione della società consortile FTB, in cui son approdati 35 dei 53 dipendenti proprio della nostra realtà regionale. Ma anche questa esperienza viene messa a repentaglio dall’operazione in corso”.
“L’opacità delle poche cose messe in campo non permettono certo ai soci di vivere sonni tranquilli e questa deve esser la grande preoccupazione della politica regionale che rischia di perdere asset importanti in un settore strategico per il rilancio del nostro comparto produttivo e delle sue filiere principali – aggiungono Capozzella e Sergo -. Peraltro, avendo perso i consorzi di Piacenza e Veneto Nordest, verrebbe meno la continuità territoriale, elemento essenziale per la nascita di una simile realtà. E il Friuli Venezia Giulia non può fare da stampella a un soggetto che ha già perso due gambe”.