“Ancora una volta ci viene spiegato dalla maggioranza che sparare alla fauna selvatica è una misura per mantenere la biodiversità”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, dopo l’approvazione della mozione per il contenimento del cormorano in Friuli Venezia Giulia.
“Quando discutemmo della proposta di legge nazionale che chiedeva il controllo delle specie di anche nelle zone vietate alla caccia e anche al di fuori dai periodi e dagli orari stabiliti dalla legge – continuano gli esponenti M5S -, ci chiedemmo retoricamente e provocatoriamente chi, dopo le nutrie, i lupi e i cinghiali, sarebbe stato il prossimo. Oggi abbiamo la risposta: i cormorani”.
“Continua la visione settoriale e dedicata al ‘minimo sforzo’ di ogni assessore, senza capire l’irrinunciabile necessità di legiferare in maniera ambientale con uno sguardo sistemico, valutando le interconnessioni tra le diverse componenti del territorio, a lungo termine, e sulla base di evidenze scientifiche. E così continuiamo ad approvare regolamenti di caccia, invece che norme a tutela della naturalità, della continuità territoriale e della biodiversità” continuano i portavoce pentastellati.
“È certo che l’aumentata presenza dei cormorani è un problema economico urgente ma è appurato che non sono solo i cormorani la maggiore causa dell’impoverimento della comunità ittica delle acque interne, come affermato dalla maggioranza, ma le cause sono da ricercare piuttosto nella perdita di habitat, nelle opere idrauliche che ostacolano la risalita dei torrenti, nella insufficiente qualità delle acque, nell’artificializzazione degli alvei. Per questo abbiamo proposto un emendamento alla mozione, per impegnare la Giunta a intraprendere ogni azione possibile per il miglioramento della qualità delle acque interne e per la rinaturalizzazione di fiumi e torrenti – concludono dal Zovo e Sergo -. Proposte che, come al solito, non sono state accolte”.