“Alle parole seguano i fatti: vengano incrementare le risorse aggiuntive regionali (RAR) per coprire l’accordo già sottoscritto ad agosto e includere tutti gli operatori che contribuiscono ad arginare la pandemia. Sarebbe un segnale importante per chi si trova in prima linea nella lotta contro il Covid”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la risposta dell’assessore Riccardo Riccardi a una sua apposita interrogazione.
“Gli operatori sanitari sono tra coloro che stanno pagando il prezzo più alto, anche in termini di contagi, tanto che tra il 1 giugno e l’8 dicembre, come indicato dall’assessore, si sono registrati 1.359 nuovi casi di positività, rispetto ai 327 della prima ondata” ricorda Ussai. “Le denunce di trenta medici del Pronto Soccorso di Udine e dei sindacati sui carichi di lavoro e sull’impossibilità di garantire un’adeguata assistenza primaria e la sicurezza testimoniano una situazione drammatica. Come ricordato nella nostra interrogazione, erano 486.832 le ore di straordinario da parte del personale sanitario fino al 31 giugno scorso. Un dato già elevato e che a fine anno sarà verosimilmente più che raddoppiato”.
“Rispondendo alla nostra interrogazione, l’assessore ha parlato di una ‘possibile successiva azione a supporto delle Aziende stesse in base alle necessità’, affermando di non avere avuto richieste formali rispetto agli importi assegnati, pur nella consapevolezza delle difficoltà delle Aziende per la chiusura dei bilanci. Ci chiediamo se le risorse saranno sufficienti anche solo per pagare le ore di straordinario effettuate dagli operatori sanitari. In realtà l’impegno formale preso con i sindacati era quello di verificare l’adeguatezza delle RAR entro la fine dell’anno, ma al momento non ci risulta sia ancora stato mantenuto. Un tema che avevamo sollevato già in Commissione, chiedendo se le risorse fossero sufficienti a coprire il fabbisogno e la situazione dei bilanci delle Aziende – conclude Ussai –. Ci auguriamo che la questione venga affrontata tempestivamente per garantire al personale del Sistema sanitario quanto previsto dall’accordo”.