L’ulteriore beffa che sta vedendo protagonisti gli ex azionisti della Coopca non può che provocare una forte indignazione in tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Durante la procedura di liquidazione della cooperativa, per individuare lo stato di insolvenza è stato preso a riferimento un articolo della stampa datato 4 settembre 2014. Di fronte a questo fatto, dobbiamo ribadire quanto sosteniamo da oltre due anni e mezzo: gli unici che non hanno ritenuto quell’articolo come un campanello d’allarme sono le signore e i signori della giunta regionale che solo qualche settimana prima avevano fatto visita all’azienda; gli stessi signori che dovevano vigilare su Coopca, chiedendosi cosa stesse accadendo ai conti della coop carnica.
C’è voluta, invece, una successiva comunicazione del collegio sindacale, arrivata in Regione solo il 4 novembre 2014, per far deliberare nell’arco di 72 ore la revisione straordinaria della società, quando ormai la Procura della Repubblica di Trieste – non certo l’organo vigilante – aveva già chiesto il fallimento delle Cooperative Operaie.
Probabilmente non sarebbe stata sufficiente una revisione straordinaria nel settembre 2014 a tutelare imprese e soci prestatori che tuttora vantano 50 milioni di euro di crediti. Di sicuro però la giunta Serracchiani oggi deve dare una spiegazione – una volta di più – sul perché il liquidatore abbia ritenuto fondamentale un articolo di giornale per poter richiedere i soldi rimborsati agli azionisti un anno prima di quella data e sul perché abbia deciso di aspettare che fosse il collegio sindacale a intervenire.
La legge regionale che la Serracchiani a parole dice di voler cambiare, ma che non ha mai letto, parla chiaro: “le revisioni straordinarie sono effettuate dalla Direzione, previa deliberazione della Giunta regionale, a mezzo di revisori incaricati sulla base di esigenze di approfondimento derivanti dalle revisioni ordinarie e ogni qualvolta se ne ravvisi l’opportunità, con l’osservanza delle disposizioni stabilite nel presente capo”.
Tale formula è riportata insieme alle motivazioni per cui si richiede una revisione straordinaria che “consistono nell’accertamento del regolare funzionamento amministrativo-contabile della società e dell’effettiva consistenza patrimoniale ovvero dello stato delle attività e delle passività sulla base della situazione contabile corrente, e nello specifico nella verifica dell’attuale situazione del prestito sociale e della capitalizzazione della cooperativa, in relazione al mantenimento delle necessarie condizioni di stabilità patrimoniale e di equilibrio finanziario della stessa”.
Se è vero, come ha sostenuto Bolzonello intervistato dalla Rai, che i funzionari della Regione non sono in grado di leggere un bilancio perché non fanno i commercialisti e se la giunta non ha nulla da dire in merito alla decisione presa dal liquidatore della cooperativa di scegliere un articolo di stampa come manifestazione dell’insolvenza di Coopca e non interviene in favore dei soci che stanno subendo questa ulteriore beffa, allora dobbiamo ritenere che i funzionari della Regione non sono nemmeno in grado di leggere i giornali.