«Il 15 giugno verrà sospesa l’attività in 35 dei 79 negozi del gruppo Mercatone Uno, che si trova in amministrazione straordinaria dal 7 aprile scorso. Per tutti i lavoratori sarà adottata lacassa integrazione straordinaria. Anche in questa crisi occupazionale rischiamo di esser giunti ai titoli di coda, nel silenzio più assoluto della giunta Serracchiani e del Governo nazionale».Cristian Sergo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, dopo l’interrogazione di febbraio, continua a mantenere alta l’attenzione su questa vertenza che quasi sicuramente non avrà un lieto fine.
«È ora di smetterla con le promesse e con i tavoli che non servono a niente. L’esecutivo regionale deve fare qualcosa di concreto per evitare che decine di lavoratori finiscano in strada – attacca Sergo -. Prima degli scioperi che hanno portato al commissariamento a Reana e in altri 34 punti era stata annunciata una svendita. I criteri utilizzati per scegliere proprio questi punti vendita e non altri sono ancora misteriosi e il commissariamento non ha certo fatto chiarezza. Oggi si annuncia la chiusura “temporanea” sempre di 35 negozi (gli stessi?) e non vi è nemmeno la certezza che 15 punti vendita possano riaprire a settembre, così come ha ipotizzato l’azienda imolese dopo l’incontro che si è tenuto alcuni giorni fa al ministero dello Sviluppo Economico, tra i commissari straordinari e le organizzazioni sindacali».
«Ad alimentare ulteriormente questo clima di incertezza le decisioni schizofreniche prese dai commissari negli ultimi giorni – sottolinea il portavoce M5S -. Il 28 maggio ai dipendenti di ben 16 punti vendita sono arrivate infatti delle raccomandate, datate il giorno prima, firmate dai commissari con l’avviso di sospensione dal lavoro a partire dal 1 giugno con messa in cassa integrazione a zero ore. Nel pomeriggio però sempre del 28 maggio agli stessi lavoratori è giunta una nuova comunicazione, firmata ancora dai tre commissari, con la quale si revocava la sospensione dal lavoro e si annunciava la continuazione del lavoro a orario ridotto e la compensazione delle ore rimanenti con la cassa integrazione decisa la settimana precedente».
«Infine, un giorno dopo, il 29 maggio, è arrivata la notizia che 35 negozi saranno chiusi, temporaneamente, dal 15 giugno per poi riaprire nell’ultimo quadrimestre dell’anno solo in 15 di questi. Reana del Rojale sarà uno di questi? Un teatrino dell’incertezza – conclude Sergo – che i lavoratori del gruppo Mercatone Uno di certo non si meritavano».