«L’abbandono dei beni culturali, purtroppo, non è una novità in Italia. Tutti restano scioccatiquando vedono i resti di Pompei cadere sotto gli occhi dei milioni di turisti che ogni anni visitano il famoso sito archeologico. Il crollo invece a Palmanova di venti metri di mura non ha per nulla preoccupato neanche la giunta Serracchiani. Tra i vari appelli rivolti al Ministero per ottenere stanziamenti di fondi e per trovare soluzioni per la conservazione di Palmanova, dobbiamo lamentare l’assenza di quello più importante: l’assessore Torrenti tace, infatti, su quanto accaduto. Eppure solo un paio di giorni prima del crollo aveva visitato la città stellata promettendo il massimo sostegno alla candidatura del Monumento nazionale a sito Unesco».
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo attacca il silenzio troppo rumoroso di Torrenti che solo l’8 febbraio scorso affermava “convinto” che la Regione garantirà “che la città stellata sia un contenitore culturale per eventi, anche in collaborazione con Mittelfest, e sostenendo la realizzazione del Museo regionale della Resistenza”.
«Il MoVimento 5 Stelle è stanco di questi politici sempre pronti a vestire i panni (o le fasce) degli amministratori solo quando si tratta di fare annunci e tagliare nastri – aggiunge Sergo -. Vogliamo vedere azioni concrete e interessamenti veri, anche con prese di posizione forti verso i nostri governanti a Roma. Soprattutto quando questi fanno parte della stessa forza politica».
«A differenza di quanto avviene a Roma non abbiamo mai chiesto le dimissioni di alcun assessore – spiega il portavoce del MoVimento 5 Stelle -. Non inizieremo adesso pur in presenza di un fatto così grave e così triste accaduto a Palmanova, ma qualcuno dovrebbe farsi almeno un serio esame di coscienza, ricordando, per esempio, i soldi investiti durante la Finanziaria, quando noi consiglieri M5S abbiamo abbandonato l’Aula in segno di protesta».
«Per il futuro di Palmanova auspichiamo che ci possa essere un maggior coinvolgimento anche degli studenti degli atenei regionali, che così, operando sul campo, potrebbero mettere in pratica quanto appreso sui libri, dando un apporto fondamentale per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico».