“Il patrimonio culturale italiano e della nostra regione in particolare rischia di perdere un importante punto di riferimento che vede nella libreria Umberto Saba di Trieste un unicum, rappresentazione di una delle voci più autorevoli della letteratura che non deve assolutamente andare disperso”.
Così la consigliera del M5S, Rosaria Capozzi, in merito alle recenti notizie di una possibile chiusura della storica libreria Umberto Saba di Trieste, che anche la Comunità ebraica tenta di salvare.
“Il vicegovernatore con delega alla Cultura, Mario Anzil, promuova su più piani un progetto organico di coordinamento e di conservazione di un luogo che vede in Trieste la sua più alta affermazione culturale poetico-letteraria” scrive la consigliera in una nota.
“Il rischio che la libreria Saba possa chiudere o peggio essere smembrata dei suoi volumi – aggiunge Capozzi – deve essere scongiurato e deve trovare nelle Istituzioni regionali ad ogni livello una garanzia di continuità”.
In vista di Go2025!, insiste la consigliera nella nota, “la libreria Saba può diventare infatti uno dei poli di attrattività, testimonianza di due culture, quella italiane e quella slava, non più divise da un confine, e dimostrazione della grandezza di quella cultura della Mitteleuropa che nella vita e nelle opere di Saba ha trovato espressione”. “Apprendere che quello spazio rischi di non proseguire la sua opera di incontro fra appassionati di letteratura è una notizia che ci rattrista e ci preoccupa – aggiunge Capozzi-. Umberto Saba è riconosciuto fra i grandi della nostra opera letteraria e poetica. Importante è stata anche la sua attenzione verso il mondo slavo: per questa è necessaria la sua presenza a un evento rilevante come Go2025! Sollecitiamo la Regione ad attivarsi in merito al più presto”.