DENUNCIA DEL M5S: LA GIUNTA SERRACCHIANI DEVE CHIARIRE E TUTELARE I LAVORATORI DISABILI

“La giunta Serracchiani deve attivarsi per chiarire e tutelare la posizione dei lavoratori disabili che, invece di essere stabilizzati come previsto dalla legge, finiscono per essere mandati a casa con la scusa che la normativa in materia non è chiara”. A sollevare la questione in Consiglio regionale è il portavoce del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai che sul tema ha da poco depositato una interrogazione.
È assurdo che si approfitti dell’assenza di una chiara interpretazione normativa da parte del Dipartimento per la funzione pubblica per togliere il posto di lavoro  a persone già in forte difficoltà – attacca Ussai -. Questo è già accaduto con quattro lavoratori disabili impiegati all’Area Science Park fino alla fine del 2014. Non possiamo certo permettere che un caso analogo si ripeta – afferma Ussai -. Bisogna chiedere al Ministro competente di esprimersi quanto prima sull’interpretazione della normativa al fine di tutelare la posizione di questi e di tutti gli altri lavoratori disabili. Qual è il parere dei Servizi regionali competenti in materia, rispetto all’interpretazione restrittiva data dall’Area Science Park considerato che il Decreto legge 101/2013 fa salvi i criteri stabiliti dalla Legge 68/99 che include nella base di calcolo anche i lavoratori subordinati a tempo determinato superiore a sei mesi?” chiede il portavoce del M5S.
“Inoltre bisogna capire quale sia, secondo i Centri per l’impiego da poco tornati sotto la competenza regionale, la base di calcolo per stabilire il numero delle posizioni riservate dovute ex legge 68/99 da parte del Consorzio che a fronte di 124 dipendenti (di cui 53 a tempo indeterminato e 71 a tempo determinato) mantiene solo tre posizioni riservate per la corretta applicazione della norma. Nel maggio del 2015 anche la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish Fvg) e la Consulta regionale per disabili, visto il ritardo interpretativo sulla normativa in questione, avevano inviato al Dipartimento per la Funzione pubblica un sollecito perché si esprimesse con urgenza in favore di un’interpretazione sulla normativa. Risposta che – conclude Ussai -, come troppo spesso accade, non è mai arrivata”.