Cattedrali nel deserto, progetti mai andati a buon fine, soldi pubblici spesi male, giovani in fuga. Avevamo già invitato la giunta Serracchiani un anno e mezzo fa a fare luce su questi casi invece di focalizzarsi solo sulle iniziative positive che imprenditori della nostra Regione sono riusciti a realizzare con i fondi pubblici. Ovviamente siamo rimasti inascoltati e da pochi giorni è tornato alla ribalta il caso della Centrale a biomasse di Sauris, sulla quale abbiamo predisposto un’interrogazione per capire come sia stato possibile erogare tutti quei soldi senza che la centrale fosse mai entrata in funzione.
Il progetto di teleriscaldamento era tra quelli previsti dal cosiddetto “Obiettivo 2”, per il finanziamento dei quali venne istituito un fondo speciale presso la finanziaria regionale Friulia. Le indagini della Procura, già “attenzionata” dall’amministrazione regionale, erano state avviate nel 2012. Perché, allora, solo dopo quasi quattro anni si torna a indagare sulla stessa vicenda?
Stessa sorte potrebbe avere anche un altro progetto – di sicuro non sarà l’ultimo – che doveva essere realizzato a Tolmezzo: un importante centro per l’agroalimentare dell’Alto Friuli presso l’edificio “ex Rilcto” della comunità montana. Nel 2006 grazie ai fondi europei Inter-reg Italia-Slovenia è stato realizzato, infatti, un impianto di imbottigliamento del latte bovino, caprino ed ovino, mai entrato effettivamente in funzione. Stiamo parlando di un investimento – dichiarato – di oltre 500 mila euro con gli impianti che dovrebbero essere ancora presenti dove nel 2008 vennero presentati al pubblico.
Successivamente, nello stesso stabile qualcuno pensò bene di realizzare un centro per la conservazione, trasformazione e lavorazione dei prodotti ortofrutticoli. Negli anni, per la manutenzione straordinaria dell’edificio sono stati stanziati 480 mila euro previsti nel Piano Regionale Sviluppo Montano 2007 – 2009, mentre per la ristrutturazione dell’edificio da destinarsi a centro di riferimento agroalimentare sono stati appaltati tre lotti di lavori. Un primo lotto di lavori nel 2007 per 635.350 euro, un secondo lotto nel 2012 per 700 mila euro, e infine venne inserito nel programma triennale un terzo lotto per 1,3 milioni di euro, per il quale inizialmente erano previsti solo un milione e 50 mila euro.
A distanza di tanto tempo l’edificio è ancora inutilizzato. Come al solito ci si chiede quante persone avrebbero potuto lavorare all’interno di queste strutture in tutti questi anni e infine quanti giovani son stati invece costretti ad abbandonare la montagna perché non ci sono investimenti mirati a creare occupazione.