Il Consorzio per l’acquedotto del Friuli centrale (Cafc) avrà tempo fino al prossimo 4 novembre per presentare le proprie memorie difensive, poi spetterà alla Regione determinare l’ammontare di ben tre sanzioni che vanno, ciascuna, da un minimo di 3 mila euro ad un massimo di 30 mila euro, per tre sforamenti dei limiti di legge sugli scarichi del depuratore di Lignano Sabbiadoro, sforamenti accertati da Arpa Fvg.
Dopo le numerose segnalazioni ricevute dai cittadini, dallo scorso febbraio il MoVimento 5 Stelle ha iniziato a informare l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e gli organi competenti in merito al presunto malfunzionamento dell’impianto.
In quegli stessi giorni, il 27 febbraio 2017, la Regione ha emesso una nuova autorizzazione allo scarico, avendo acquisito funzioni prima spettanti alla Provincia di Udine. Il giorno seguente Arpa ha effettuato uno dei campionamenti previsti dalla normativa per controllare gli scarichi e il 12 aprile 2017 ha emesso un parere di conformità alla normativa vigente. L’Agenzia però si è riferita alla precedente autorizzazione della Provincia datata 2013 e non a quella nuova già pubblicata all’atto del prelievo. Quest’ultima per la prima volta, infatti, dà attuazione al Codice dell’Ambiente, fissando anche per il batterio escherichia coli il limite massimo consentito.
Il 7 marzo, a seguito di una nostra ulteriore richiesta di chiarimenti, Arpa ha continuato a ignorare la presenza della nuova autorizzazione sostenendo che le analisi del 2016 avevano evidenziato il sostanziale rispetto dei limiti allo scarico. Qui va sottolineato l’aggettivo “sostanziale” che poco significa circa il superamento o meno dei limiti di legge previsti dal Testo Unico Ambiente .
Le nostre segnalazioni sono proseguite nel corso di tutta l’estate e per valutare meglio la situazione abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo presso l’impianto, anche alla luce delle altisonanti dichiarazioni rilasciate lo scorso 27 maggio dall’allora presidente del Cafc Eddi Gomboso secondo il quale: “la città balneare si appresta ad affrontare la stagione estiva con tutte le principali opere sistemate. Grazie all’intensa attività del Cafc le rese depurative saranno raggiunte e garantite anche quest’anno. Il terzo di questi lotti è già in previsione e costerà ulteriori due milioni di euro”. È bene ricordare quanto sia stato speso per il depuratore di Lignano negli ultimi due anni: 1 milione e 850 mila euro, oltre alla cifra sostenuta per realizzare l’adeguamento dell’impianto terminato nel 2015, pari a 4 milioni di euro.
Alla visita all’impianto di via Lovato dello scorso 15 settembre hanno partecipato i consiglieri regionali del M5S Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, la consigliera comunale del M5S di Latisana Loredana Pozzatello e la deputata del M5S Arianna Spessotto. Durante la visita i tecnici del Cafc hanno segnalato le normali difficoltà dell’impianto dovute alla stagionalità legata alla vocazione turistica della città di Lignano, mentre non sono emerse ulteriori criticità. Il tutto alla presenza del sindaco di Lignano, del sindaco di Palmanova e del nuovo presidente del Cafc Salvatore Benigno, in carica dai primi di giugno.
Da sottolineare, però, che nel corso di questo sopralluogo ci è stata consegnata anche una relazione con gli esiti degli autocontrolli disposti dal gestore e quelli “fiscali” eseguiti da Arpa: di tutti questi venivano segnalati come irregolari solo quelli di Arpa per l’azoto nitroso (fino a sei volte il limite di legge), mentre sussistevano importanti e continuati superamenti anche per l’escherichia coli, uno dei due parametri fondamentali per stabilire la balneabilità delle acque marine.
Incuriositi da queste incongruenze abbiamo effettuato presso Arpa una richiesta di accesso agli atti. I dati che ci ha fornito l’Agenzia sono sconcertanti: in realtà da febbraio a settembre tutti i rapporti di prova di Arpa evidenziano sforamenti di escherichia coli. La nuova autorizzazione prevede un limite di legge di 5.000 UFC/100ml mentre i referti di febbraio, giugno, luglio e agosto 2017 riportano rispettivamente valori pari a 140.000, 170.000, 72.000 e 490.000.
Da notare, infine, che anche le verifiche di autocontrollo nei mesi estivi riportavano significativi sforamenti, il più eclatante di tutti quello del 10 maggio 2017, pari a 3.100.000 ufc/100ml.