Fa bene il Presidente Benigno, che ringraziamo per la collaborazione di questi mesi, a dire che non c’è pericolo per la balneazione e infatti le misurazioni Arpa han dimostrato che i livelli di Escherichia coli vicino alla costa sono sempre stati nei limiti di legge. Evidentemente nei km che separano il luogo di scarico dai punti di prelievo per verificare la balneazione, i batteri si diluiscono grazie alle abbondanti acque del Mar Adriatico.
Il problema però è un altro. Il Mare non è frequentato solo da turisti e se son previsti limiti di legge questi vanno rispettati e quelli del batterio e.coli non sono gli unici limiti ad esser superati. Grazie all’accesso atti che abbiamo fatto, negli ultimi tre anni Arpa ha sempre riscontrato superamenti di Escherichia Coli con punte agostane molto vicine al milione di UFC/100ml quando, lo ribadiamo, il limite di legge ora consentito è di soli 5000 (200 volte inferiore).
Il fatto che fino ad oggi non siano state contestate sanzioni è dovuto semplicemente alla “dimenticanza” della provincia di Udine che non ha fissato, contrariamente a quanto previsto dal Codice Ambiente, un limite di legge per l’escherichia coli. Limite che come suggerito dal decreto legislativo 152/2006 non dovrebbe esser superiore ai 5000 UFC. Nonostante la constatazione dei continui sforamenti Arpa FVG non ha mai riscontrato l’assenza di questo limite e di conseguenza il suo sforamento. Sinceramente, ci chiediamo come questo sia stato possibile.
Altro aspetto da sottolineare è il tempo che è stato necessario per Arpa per venire a conoscenza della nuova autorizzazione Regionale del 27 febbraio scorso, considerato che il 12 aprile è vietato emesso un rapporto di prova facendo ancora riferimento all’autorizzazione provinciale del 2013. Si sarebbe potuti intervenire con qualche mese in anticipo.
Ascoltare oggi le dichiarazioni dell’assessore Brini che qualche mese più tardi ha risposto ad un’interpellanza del giugno 2015 presentata dal Consigliere Comunale Codromaz circa i lavori eseguiti sull’impianto, lascia sgomenti.
L’assessore all’epoca riferiva che quando si è insediato l’impianto era stato lasciato allo sbando e che “faceva pena”, senza alcuna manutenzione da parte del Cafc e che pertanto si è giunti ai lavori eseguiti nel 2015. In effetti quell’impianto allo sbando sforava i limiti di legge anche di 200 volte ma il nuovo Depuratore nonostante i 6 milioni di investimento li sfora di 100 volte, secondo Arpa e di 620 volte secondo il Cafc stesso. È evidente che abbiamo “un problema” sia perché per anni si è tollerata questa situazione, sia perché non vengono indicate le possibili soluzioni.
Noi non abbiamo fatto allarmismi, ma solo portato all’attenzione dell’opinione pubblica una problematica che per troppi anni è stata sottaciuta, con la conseguenza che non si è ancora risolta. Non abbiamo parlato di eco reati, o problemi legati alla balneazione, o di danni causati all’eco sistema marino, o ai molluschi coltivati in zona che anche recentemente han riscontrato problemi legati alla presenza di Escherichia coli, tanto da esserne vietata l’assunzione diretta, perché non spetta a noi stabilirlo.
Siamo contenti che per il Cafc sforare limiti di legge di quasi 100 volte significhi che “tutto è in regola”. Se un cittadino attraversasse in auto un centro abitato con un’auto a 4900km/orari non solo gli verrebbe contestata la guida pericolosa, ma come minimo gli verrebbe tolta la patente, in questo caso vediamo quale sarà la conseguenza. Mancano ormai pochi giorni per scoprirlo.