“Si usi il buon senso e si ripristini la collaborazione tra scuola e famiglia”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Mauro Capozzella, in merito alle nuove disposizioni ministeriali sulla didattica a distanza nelle scuole, contestate anche dai rappresentanti dei medici di medicina generale e che stanno mettendo in difficoltà i dirigenti scolastici anche in Friuli Venezia Giulia
“Per poter usufruire della DAD, è prevista una certificazione medica che attesti le condizioni di salute dello studente e la piena compatibilità con la partecipazione alle lezioni, seppure in collegamento da casa – ricorda Capozzella -. Di fatto il medico, di medicina generale o pediatra che sia, dovrebbe visitare un ragazzo positivo al Covid, con i rischi del caso, o attestarne lo stato di salute senza vederlo, ma basandosi unicamente su quanto riferito dai genitori, senza contare che le condizioni possono cambiare giornalmente”.
“Non sarebbe più logico, invece di complicare le cose con documentazione di fatto impossibili da garantire, comportarsi come solitamente accade in caso di malattia di uno studente? – si chiede il portavoce M5S – Lasciamo quindi che siano le famiglie a certificare la possibilità dei ragazzi di partecipare alle lezioni a distanza, eventualmente giustificando l’assenza”.