“Nessuna politica del sospetto, ma rilievi fatti a ragion veduta”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, replicando alle dichiarazioni della forzista Mara Piccin dopo l’audizione di ieri, nella Commissione da lei presieduta, sul tema dei dragaggi.
“Dopo l’incidente di Porto Buso del 2019, siamo subito intervenuti affermando che la regione non avrebbe risolto tutto in un mese, come promesso alle attività produttive della zona – ricorda Sergo -. Infatti, dopo due anni, le aziende dell’Aussa Corno dovranno aspettare almeno altri dodici mesi per avere a disposizione un canale degno di questo nome. E questo non è un sospetto ma un dato di fatto”.
“Altrettanto ridicolo è ritenere che la politica del M5S ha come unico effetto quello di bloccare l’attività della nostra Regione – continua il capogruppo -. I lavori urgenti di Porto Nogaro sono stati appaltati nel 2008, i portuali attendono ancora di vedere le navi solcare il canale a 7,5 metri per intero. E nel 2008 non era nemmeno nato il MoVimento”.
‘Siamo stati accusati di fare politica con le carte bollate. Se non ci sono altre soluzioni, è il consigliere comunale che, nella sua veste istituzionale, ha il diritto/dovere di svolgere questa funzione di controllore affidatagli dal popolo. Vorrei ricordare che questa è la seconda volta che bussiamo alla Procura, e certamente non bussiamo per stupidaggini’. “Parole non nostre – rimarca Sergo – ma di Adriano Ioan, esponente del centrodestra a Udine, che si espresse così nel 2014, quando presentò un esposto sulla situazione della multiutility Amga”.
“Inutile dire alla presidente della Commissione ambiente che non è certo perché i pentastellati fanno valere le loro prerogative di sindacato ispettivo se partono gli avvisi di garanzia delle Procure – conclude Sergo -. Se Piccin ricordasse quali sono le prerogative dei consiglieri regionali non parlerebbe a vanvera e aiuterebbe questa regione a risolvere i problemi, non a crearli”.