«Nessuna reazione. Nessuna proposta. Nessun risultato. Dopo quasi un anno dall’inizio della legislatura il Paese assiste inerme allo stillicidio quotidiano di quelle aziende che, nei decenni passati, hanno costituito l’ossatura economica italiana – aggiunge il deputato M5S Aris Prodani, segretario della X Commissione Attività produttive della Camera -. Questo governo si è limitato a guardare. Ha trovato solo titoli altisonanti (“Del fare”, “Destinazione Italia”, ecc. ecc.) a decreti di urgenza privi però di quelle drastiche e assolutamente necessarie azioni di sostegno al tessuto produttivo nazionale. Poche idee, nessuna strategia, rattoppi momentanei a situazioni prevedibili alle quali diventa sempre più difficile porre rimedio. E le criticità si aggravano di giorno in giorno».
«A questo punto – afferma Prodani – chiediamo che con urgenza Regione, enti locali, i ministeri interessati e tutti i portatori di interessi individuino obiettivi e strategie chiare per il futuro della nostra Regione. Fatto questo, si deve cercare di perseguire questi obiettivi facendo ognuno la propria parte».
«Ci sono pochi soldi, mancano fondi – scrive il deputato M5S Walter Rizzetto oggi sul suo blog -. Alcune cifre? 7,5 miliardi per svendita Banca d’Italia, 50 miliardi all’anno per Fiscal Compact, 16/18 miliardi per acquisto F-35, 90 miliardi di elusione fiscale sul gioco d’azzardo, 130 milioni in Friuli Venezia Giulia per costruire strade… Lo Stato non si sta comportando come un buon padre di famiglia, non capisce quali siano le urgenze. Infatti non ha stanziato alcuna risorsa per il taglio del cuneo fiscale, per il taglio dell’Irap e per il reddito minimo garantito. Non ha previsto nessuna misura per la sburocratizzazione. Non ha avuto nessuna idea per fermare Equitalia. Non ha ipotizzato nessun passaggio per ridefinire il patto di stabilità dei Comuni e non ha stabilito nessuna revisione degli stipendi e ruoli della pubblica amministrazione».
«La cosa che ci deve preoccupare non è soltanto la posticipazione della chiusura dell’attività, ma come risolvere il problema dei dipendenti che rimarranno senza occupazione – ricorda il consigliere regionale M5S Cristian Sergo -. La giunta Serracchiani deve spiegare ai cittadini e ai lavoratori di Porcia perché ha rifiutato il nostro ordine del giorno del 1 agosto con cui chiedevamo all’esecutivo di istituire il reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2014. In questo modo – conclude – avremmo potuto salvaguardare le competenze dei nostri lavoratori senza che fossero svendute, sottostando al ricatto delle multinazionali, i cui manager – veri responsabili di questa situazione – non pagano mai».