Nemmeno un euro in più viene riconosciuto ai territori, come se il parere negativo del Mibact non ci fosse mai stato. Oggi la Regione ha deliberato le somme che saranno messe a disposizione dei Comuni, anche quelli “ribelli” che non si sono mai piegati di fronte all’atto d’imperio di Terna. Una decisione beffarda, arrogante, assurda. L’ennesima presa in giro verso un territorio martoriato, soprattutto dopo che le ragioni di chi protestava sono state riconosciute come valide dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali lo scorso giugno. Un’opera che secondo il Ministro Franceschini “inciderà in modo drammatico nell’ambiente naturale in cui è particolarmente pregevole la visione del contrasto tra le Alpi Giulie sullo sfondo e della pianura coltivata e del tessuto insediativo rurale, anch’esso di pregio”.
I soldi sono gli stessi che erano stati previsti dalla precedente Convenzione quadro tra l’amministrazione regionale e Terna Rete Italia SpA stipulata nell’ottobre 2013, per gli interventi di compensazione e riequilibro ambientale. Bene, pochi giorni prima di quella stipula avevamo richiesto alla giunta Serracchiani di fermarsi e richiedere a Terna l’interramento dell’opera così come promesso in campagna elettorale. L’esecutivo regionale non ci diede ascolto. Fortunatamente a pensarci è stato nel luglio 2015 il Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi dei comuni e dei cittadini proprietari dei terreni attraversati dall’elettrodotto.
Anche nel 2016 la giunta Serracchiani non ha voluto ascoltare le nostre istanze, né quelle degli amministratori e dei cittadini e ci troviamo di fronte ad un’altra serie di ricorsi. Adesso ritornano le stesse compensazioni di allora, nonostante la certificazione che il paesaggio e i beni culturali della nostra Regione, non ultimo il Monumento Nazionale di Palmanova subiranno una ferita profonda. Non saranno certo poche migliaia di euro a sanarla.