Interrogazione del MoVimento 5 Stelle Fvg in merito alla convenzione quadro fra la Regione e Terna che deve definire le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale al territorio interessato dalla realizzazione del progetto “Elettrodotto a 380 kv Udine ovest-Redipuglia. «La cifra di 3,9 milioni di euro, stabilita nello schema del 16 dicembre 2016, non è congrua all’impatto devastante subito dai territori interessati dall’opera e riconosciuti dalle istituzioni preposte alla tutela del paesaggio – attacca Cristian Sergo -. Soprattutto se consideriamo che la cifra è la stessa già stabilita nell’ottobre 2013, prima del parere negativo sull’opera espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo».
«Secondo la convenzione quadro – spiega il capogruppo del M5S in Consiglio regionale – la Regione demanda la puntuale individuazione delle misure compensative a specifiche convenzioni tra Terna e i Comuni sul cui territorio sarà realizzato l’elettrodotto. Si tratta di interventi di compensazione e riequilibro ambientale che devono avere caratteristiche di pubblica utilità. E se questi interventi non verranno eseguiti dalle amministrazioni comunali, allora dovrà intervenire direttamente la stessa Regione Fvg».
«Per parte sua Terna si è impegnata a riconoscere misure di compensazione e riequilibrio ambientale nei territori dei Comuni interessati dalla costruzione del nuovo elettrodotto e della nuova stazione elettrica. Si tratta – snocciola Sergo – di Basiliano, Campoformido, Pozzuolo del Friuli, Lestizza, Mortegliano, Pavia di Udine, Santa Maria La Longa, Trivignano Udinese, Palmanova, San Vito al Torre, Campolongo Tapogliano, San Pier d’Isonzo, Villesse, che otterranno complessivamente un finanziamento di 3,9 milioni di euro, iva compresa. A questo punto la giunta Serracchiani deve però spiegare come mai questa cifra totale sia rimasta la stessa stabilita nell’ottobre del 2013. È ridicolo che Regione e Terna non tengano nella giusta considerazione il parere negativo espresso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il giugno scorso nel corso dell’istruttoria di Via. Secondo il Mibact il progetto, infatti, “non appare essere significativamente mitigabile stanti le incomprimibili e non modificabili caratteristiche tecnico-realizzative dell’opera”. Molti comuni non accetteranno alcuna compensazione, avendo di nuovo – giustamente – proposto ricorso avverso la realizzazione dell’opera. Infatti, come sostiene il Mibact, non c’è modo per rendere più accettabili quei piloni. Per i cittadini delle amministrazioni che dovessero accettare la convenzione – conclude l’esponente del MoVimento 5 Stelle – ci sarà oltre la beffa anche il danno».