Domani sarà attuato definitivamente il Piano dell’emergenza urgenza (Peu) nell’area Goriziana-Isontina. Evento annunciato trionfalmente nei giorni scorsi dall’assessore alla Salute Telesca che non ha perso l’occasione per annunciare che “vi sarà a disposizione un’ambulanza in più, collocata a Gradisca d’Isonzo”. Secondo l’assessore della giunta Serracchiani questo dimostrerebbe come “il servizio delle ambulanze dell’Isontino è stato potenziato” rispondendo così “pienamente alle normative europee e nazionali”. Parole che denunciano pubblicamente il distacco totale dell’assessore Telesca dalla realtà dei fatti!
Contrariamente a quanto affermato dall’assessore Telesca, dal 1 luglio il sistema 118 nell’area Goriziana-Isontina verrà depotenziato e non rafforzato. Con l’attivazione della nuova ambulanza (con relativo infermiere), infatti, saranno tagliati due infermieri (uno a Gorizia e uno a Monfalcone) che verranno rimpiazzati con dei semplici volontari soccorritori che, in caso di bisogno, dovranno essere impiegati anche per le emergenze più gravi. Non possiamo inoltre trascurare il fatto che anche le automediche in questo territorio sono state tagliate passando da due, presenti a Gorizia e a Monfalcone, a una sola posizionata a Gradisca d’Isonzo, in posizione particolarmente lontana sia da Gorizia che da Monfalcone dove si verifica il maggior numero di chiamate di emergenza dell’intera area Goriziana Isontina.
Durante la discussione del Peu, come M5S avevamo proposto in maniera costruttiva un piano alternativo basato su standard scientifici riconosciuti e aggiornati, quelli stabiliti dalle due più importanti realtà del settore: la Società Italiana Sistema 118 e la Federazione Italiana Medicina Emergenza Urgenza e Catastrofi. Standard coerenti con il DM70 che definisce la Rete territoriale di soccorso. Il nostro piano però non è stato tenuto assolutamente in considerazione.
Parlare di copertura capillare, come ha fatto Telesca, delle varie aree regionali in quanto a soccorso sanitario emergenze-urgente per poi sciorinare un concetto di distribuzione dei mezzi di soccorso, sempre intesi in modo vago e fuorviante (mezzi avanzati e di base non meglio identificati), secondo una “logica di solidarietà territoriale” significa non possedere i fondamenti scientifici che regolano a livello italiano il parco mezzi (in tipologia e numerosità) e la dislocazione degli stessi. Non basta affidarsi a indici di rischio totalmente autoreferenziali e senza alcun costrutto scientifico che servono solo a giustificare le scelleratezze fatte da questo governo regionale alla genesi del Peu. Le basi scientifiche, note e molto chiare, andavano semplicemente applicate e adattate alla realtà regionale. Cosa che la giunta Serracchiani non ha fatto.