“Non abbiamo presentato emendamenti ideologici o strumentali, ma abbiamo cercato di porre l’attenzione su temi reali e a cui purtroppo si continua a non voler dare una risposta”. L’amaro commento è della Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle che ha affrontato il suo primo assestamento di bilancio.
“Nonostante sia stata presentata una manovra ricca da oltre un miliardo, non continuiamo a vedere svolte decisive per la Regione e i nostri cittadini. Dopo lo smantellamento del reddito di cittadinanza non si è voluto finanziare misure di integrazioni al reddito, peraltro previste anche dalla legge regionale. Non si è voluto neppure prevedere un salario minimo negli appalti pubblici. Con i nostri suggerimenti lavoratori come quelli dei Musei Civici di Trieste non avrebbero lottato mesi per avere uno stipendio quasi adeguato, passato da da 5 ,40 a 7,93 lordi l’ora”.
“Anche sull’Acciaieria rimaniamo insoddisfatti, perché nonostante si tolgano i riferimenti espliciti, implicitamente si lasciano aperte tutte le possibilità ai privati di insediarsi in Laguna. Si continua così a ignorare le preoccupazioni dei 24.173 cittadini che hanno depositato una petizione popolare in Consiglio per salvaguardare il delicato ambiente della bassa friulana”.
“In tutta questa desolazione siamo riusciti a strappare qualche impegno solo con gli ordini del giorno accolti dalla Giunta. Su questi – conclude Capozzi – manterremo la nostra attenzione affinchè le promesse non rimangano solo sulla carta”.