FEMMINICIDIO: A BREVE UNA PROPOSTA DI LEGGE TARGATA M5S PER CONTRASTARE LA VIOLENZA DI GENERE

When a Woman says No, She Means It
 «Dobbiamo fare di tutto per contrastare la violenza sulle donne. Un fenomeno terribile che ferisce ogni regione italiana, compreso il Friuli Venezia Giulia, come puntualmente ci ricorda la cronaca giornalistica. Per questo il MoVimento 5 Stelle a breve porterà in Consiglio regionale una nuova proposta di legge. E’ necessario infatti un testo unico in grado di combattere le discriminazioni sessuali e di promuovere la cultura dell’inviolabilità». L’annuncio è della portavoce del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo.
 
«Con questa proposta – spiega Dal Zovo – vogliamo migliorare la precedente legge sui progetti antiviolenza, realizzare una rete composta dalle istituzioni che sul territorio si occupano di queste tematiche, dare vita al Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e creare il primo Osservatorio regionale dedicato alla violenza di genere».
 
«Come detto, puntiamo a superare la legge contro la violenza, approvata dalla Regione nel 2000. Negli ultimi 16 anni ci sono stati mutamenti notevoli sia dal punto di vista culturale che legislativo. E’ urgente quindi riuscire ad ampliare il perimetro della normativa regionale, promuovendo con decisione la cultura e dell’inviolabilità e il contrasto alle discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Obiettivi che vogliamo raggiungere inserendo nel Friuli Venezia Giulia due strumenti innovativi: un Osservatorio regionale e un Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere».
«Oggi – ricorda la portavoce del M5S – sono numerose le realtà che si occupano, in modo autonomo, di queste problematiche. E’ venuto però il momento di fare sinergia, creando una rete di relazioni tra i comuni anche in forma associata, le aziende ospedaliero-universitarie, le aziende per l’assistenza sanitaria (AAS), l’ufficio scolastico regionale, le forze dell’ordine, gli uffici territoriali del Governo-prefetture, la magistratura e i centri antiviolenza presenti sul territorio. Istituzioni che insieme – conclude Dal Zovo – devono arginare un fenomeno inaccettabile».