«La politica che governa questa Regione ha deciso di far coesistere a tutti i costi l’area a caldo della Ferriera con la città, limitandosi a guidare le attività attraverso le prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e chiudendo entrambe gli occhi davanti alle inadempienze. È sconcertante l’ambiguità della presidente Serracchiani infatti sulle non conformità emerse dal rapporto conclusivo delle attività di controllo di Arpa, del 23 settembre 2016, di cui la presidente ricorda solamente le raccomandazioni ottemperate. Secondo l’Aia alla Ferriera di Servola, fino alla messa a regime dell’impianto di aspirazione, la marcia della cokeria si sarebbe dovuta limitata a 75 sfornamenti al giorno. In aperta violazione di queste prescrizioni, invece, dal 9 febbraio al 6 aprile Siderurgica Triestina ha effettuato per 27 giorni – su 54 totali – un numero di sfornamenti superiore al numero prescritto. Adesso vogliamo sapere quali azioni ha intrapreso o intende intraprendere la Regione nei confronti dell’azienda». La richiesta viene dal portavoce del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai che recentemente ha depositato una interrogazione rivolta alla giunta Serracchiani.
«Il “Rapporto conclusivo delle attività di controllo”, inoltre, ha messo in evidenza un’alta concentrazione di benzo(a)pirene nello scorso mese di luglio. Una situazione fuori norma – precisa Ussai – rilevata dalla stazione di monitoraggio RFI di Arpa attribuibile univocamente all’attività dell’impianto siderurgico. Bisogna sottolineare che gli eventi anomali riportati dall’Azienda sono accaduti nel mese di luglio in concomitanza alla massima produzione di ghisa. Nel mese di luglio sono state prodotte infatti 1333 tonnellate di ghisa. Non c’è quindi “solamente” un problema legato alle emissioni acustiche – aggiunge il portavoce del M5S – che l’Arpa sottolinea essere “piuttosto rilevanti e impattanti e necessiterebbero di interventi di bonifica importanti e mirati su diverse sorgenti”. Confermando così la non conformità ai valori limite per l’impatto acustico, con riferimento sia ai rilievi in ambiente abitativo – effettuati cioè sia a finestre aperte che a finestre chiuse -, sia ai rilevi del rumore ambientale esterni, registrati sia di giorno che di notte».
«Noi del Movimento 5 Stelle non condividiamo il percorso comune intrapreso tra l’amministrazione regionale e Siderurgica Triestina ma allo stesso tempo siamo convinti che questo rapporto debba essere basato su principi di rigoroso rispetto delle regole condivise e alle istanze dei cittadini debba essere data risposta in tempi ragionevoli e certi. Per questo – insiste Ussai – chiediamo che la Regione ed il Comune di Trieste intraprendano tutte quelle azioni necessarie a tutelare la salute e il benessere dei cittadini. Bisogna assolutamente evitare che accadano ulteriori eventi “anomali” come quelli accaduti nel mese di luglio in concomitanza all’aumento dell’attività produttiva».
«Di fronte a questi dati – chiosa il capogruppo al Consiglio comunale di Trieste, Paolo Menis – il sindaco può intervenire al più presto con un’ordinanza al fine di imporre la riduzione della produzione. Ordinanza che il M5S ha già chiesto all’inizio di agosto con una mozione fatta propria dal vicesindaco Roberti ma alla quale la giunta Dipiazza non ha mai dato seguito».