“Il Ministero dell’Ambiente ha emanato un decreto di riesame dell’Aia per l’esercizio dell’Acciaieria Arvedi-Siderurgica Triestina intesa a migliorare l’impatto acustico”. Questo quanto riporta oggi, giovedì 15 giugno, il quotidiano Il Piccolo. Ci è voluto il Ministero. Non sono bastate le numerose segnalazioni e sollecitazioni dei cittadini e del MoVimento 5 Stelle a indurre la Regione a cambiare rotta e prescrivere termini più brevi all’azienda per ridurre il rumore. Ricordiamo che la Regione aveva recentemente negato la revisione richiesta per gli stessi motivi dal Comune di Trieste.
Inoltre Arpa – si legge ancora sul quotidiano – ritiene che, tenuto conto del limite obiettivo per la polverosità valutata su base mensile, in aumento a partire da gennaio 2017, l’azienda debba attivarsi al più presto per ridurre la produzione dell’impianto in attuazione dell’Aia. In realtà quelli che si stanno per superare sono i valori obiettivi fissati per l’anno scorso! La Regione è latitante nell’esercizio delle sue funzioni: al contrario di quanto prescritto dall’AIA infatti, non ha ancora verificato e aggiornato i limiti e i valori obiettivi. Sei mesi e mezzo sono più che sufficienti per disporne la riduzione “nello spirito del continuo miglioramento della performance ambientale” come esplicitamente richiesto dall’AIA.
Dov’è la Regione? I continui richiami – richiesta di documenti e altro – di questi anni ad Acciaieria Arvedi-Siderurgica Triestina sono la palese conferma di ciò che noi andiamo dicendo da tempo: non andava rilasciata l’AIA e una volta rilasciata ne andava chiesta la revisione con limiti più stringenti, fino alla progressiva chiusura dell’area a caldo.