«Fuori tempo massimo e come al solito ambigue. Le affermazioni della giunta regionale sui fondi per l’accesso ai trasporti da parte di persone con disabilità sono sconcertanti». La consigliera regionale Elena Bianchi contesta la risposta data oggi dall’assessore Telesca all’interrogazione del MoVimento 5 Stelle per capire cosa intenda fare la Regione per garantire l’integrazione e il coordinamento delle politiche di sostegno all’autonomia e alla mobilità delle persone con disabilità.
«Questa mattina in Aula l’assessore Telesca ha cercato di lavarsi le mani sostenendo che i fondi sono stati riconosciuti alle Uti o ai Comuni – ricorda Bianchi -. Fra le righe si capisce bene, invece, che si sta parlando dei fondi destinati alle politiche sociali determinati in base agli stanziamenti già effettivamente erogati ai Comuni, prima della scellerata riforma degli enti locali. Di questo specifico settore, però, si occupavano le provincie e – sottolinea la consigliera pentastellata – con fondi non ancora conteggiati».
«Stiamo assistendo all’ennesimo grave errore commesso da questa giunta di centrosinistra. Nel maldestro tentativo, infatti, di redistribuire i compiti delle province si sono ovviamente ricordati dei fondi per lo sport, per la cultura e per le associazioni più disparate. Nessuno però si è preoccupato degli strumenti per rendere più agevole la mobilità alle persone con disabilità – attacca Bianchi -. Condividiamo in pieno, pertanto, la preoccupazione degli operatori privati che denunciano l’impossibilità di fornire taxi attrezzati per disabili in caso di assenza di contributi regionali. Per esempio, nell’area di Trieste, il taglio dei fondi pubblici ha ridotto drasticamente il numero di vetture attrezzate a questo scopo tanto che quelle a norma sono solamente 12 su un parco complessivo di 250».
«Quando saremo al governo del Friuli Venezia Giulia – afferma la consigliera del M5S in conclusione – rifinanzieremo le misure di sostegno per garantire l’autonomia e la mobilità delle persone con disabilità con una parte dei 120 milioni di euro derivati dalla firma dell’accordo Padoan-Serracchiani».