“Ciò che sta emergendo riguardo gli appalti Fincantieri ha dell’inquietante. Siamo estremamente preoccupati di quanto apprendiamo in questi, per le pesanti accuse e per quanto riguarda l’assunzione di droga da parte degli operai per sopportare massacranti turni di lavoro”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo.
“Naturalmente bisogna attendere che le indagini facciano il loro corso prima di poter emettere giudizi. Le responsabilità, da quanto emerge, sono a vario titoli ipotizzabili – sottolineano gli esponenti M5S – ma se dovessero essere confermate le ricostruzioni investigative non saremmo solo di fronte a imprenditori spregiudicati che facevano la cresta sui lavoratori, ma anche a dirigenti compiacenti che si sarebbero fatti lautamente pagare il loro silenzio. Accuse gravissime che ci auguriamo possano cadere o essere confermate al più presto per fare luce sulla legalità o l’illegalità presente”.
“Per anni abbiamo sollecitato la firma di un protocollo di legalità che riguardasse i cantieri e le imprese che vi lavorano; una volta siglato il protocollo tra Governo e la stessa Fincantieri due anni e mezzo fa, abbiamo sottolineato come alcune misure sarebbero state inefficaci per prevenire queste problematiche – aggiungono Sergo e Dal Zovo -. Se da una parte il protocollo può avere aiutato le indagini in corso, il fatto che quanto accaduto sia successivo alla stipula dello stesso è significativo di come gli strumenti messi in atto dall’azienda e dalle istituzioni non siano sufficienti a evitare tutto quello che sta emergendo”
“Come già ribadito anche all’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono audito in commissione regionale – concludono i consiglieri regionali – deve essere preciso interesse dell’azienda non solo prendere le distanze da certi comportamenti, ma anche attuare ogni possibile azione per far sì che il nome di Fincantieri non venga ripetutamente legato a fatti criminali e indagini da parte della magistratura”.