“In questi anni ci siamo impegnati ad ogni livello istituzionale per arrivare ad una legge che consentisse, a chi è afflitto da sofferenze intollerabili, di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato dall’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario”.
A ribadire la posizione del Movimento 5 Stelle, in una nota, é la consigliera regionale Rosaria Capozzi, intervenuta durante i lavori della III Commissione.
“Anche durante le audizioni – ha specificato Capozzi -, qualcuno ha sostenuto che stiamo esaminando una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà tutela il diritto all’autodeterminazione, ovvero il diritto di decidere della propria vita e del proprio corpo”.
“Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita – spiega la consigliera pentastellata – non significa dire a chi è in determinate condizioni che, da oggi, sarà quella la strada da seguire. Al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative. Questa è una proposta di legge di civiltà che mette al primo posto la dignità delle persone. Per queste ragioni, abbiamo già sostenuto convintamente la mozione presentata dal collega Enrico Bullian che ricalca una mozione presentata in Veneto dal M5S e abbiamo collaborato a raccogliere le firme su questo tema”.
“Dobbiamo ascoltare il grido di aiuto e la richiesta avanzata, ormai da decenni, da chi vuole porre fine alle proprie sofferenze, perché non tutti sono in grado di raggiungere la Svizzera. Non immagino – conclude Capozzi – un esito positivo a seguito dei dibattiti che sono succeduti alle audizioni, ma ribadisco che si debbano mettere da parte le ideologie politiche e fare una scelta di umanità di fronte a scelte che interrogano le nostre coscienze”.