“Altre Regioni si stanno attrezzando per fare fronte alle necessità del trasporto pubblico utilizzato dagli studenti in previsione della riapertura. E noi?”. Lo denunciano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo. “Le ultime notizie arrivano dal Piemonte, dove si interviene sui turni di lezione, su corse aggiuntive e su fermate differenziate per consentire ai ragazzi di utilizzare gli autobus per raggiungere la scuola – sottolineano -. Da noi invece l’assessore Pizzimenti si siede solo in questi giorni ai tavoli con sindacati, scuole e ditte di trasporto per valutare cosa potrebbe servire per ripartire”.
“Da troppo tempo ci sentiamo dire che la soluzione dei bus turistici non è praticabile in quanto non possono percorrere i centri urbani – aggiungono i consiglieri M5S -. Ma non dimentichiamoci che alcune scuole non sono in città e possono quindi essere raggiunte da questi tipi di vettura. Se i bus turistici non sono adatti al trasporto di persone con disabilità, si potrebbero utilizzare servizi ad hoc per gli studenti che necessitano del servizio. Abbiamo avuto sette mesi per tenere conto di queste esigenze”.
“Non possiamo continuare a ragionare secondo gli schemi abituali, occorrono soluzioni innovative ma comunque semplici per venire incontro alle esigenze delle scuole e dei ragazzi – concludono Sergo e Dal Zovo -. Come proposto in un recente dibattito a cui ha partecipato anche lo stesso Pizzimenti, una possibile strada è quella di utilizzare i privati che non stanno lavorando in questo periodo di difficoltà del turismo e potrebbero essere un valido supporto per fare fronte a questa situazione. Altra questione sollevata è quella delle fermate dove il distanziamento è più difficile da rispettare da parte dei ragazzi: il Piemonte ha già pensato ad una soluzione. Infine, la nostra proposta riguarda la possibilità di differenziare l’inizio delle scuole a seconda degli istituti, in modo da diluire anche gli accessi a seconda delle zone nelle città, permettendo passaggi successivi. Speriamo che da noi le soluzioni che stanno trovando altre regioni non arrivino per l’anno scolastico 2021 – 2022”.