“Prendiamo atto del totale disinteresse della Giunta regionale sul destino del commercio ambulante nella nostra regione”. Lo dichiara il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo la non risposta dell’assessore Bini a una sua interrogazione in materia.
“L’amministrazione Fedriga si è battuta perché venissero messe in sicurezza le concessioni balneari fino al 2033 – ricorda Sergo -, mentre per il commercio su area pubblica, previsto da una norma nazionale e da decreti dei Governi Conte, nel 2021 non ha agevolato il rinnovo delle concessioni scadute, come invece avvenuto nel vicino Veneto, e ciò sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato, che non riguarda gli ambulanti ma i balneari, che semmai sconfesserebbe l’attività dell’assessore Callari”.
“Ma ciò che è stato fatto prima delle sentenze non può essere messo in discussione. Ecco perché abbiamo chiesto all’assessore Bini come mai, dopo le modifiche normative del Governo Conte nel 2018, che hanno escluso gli ambulanti dalla Direttiva Bolkestein, e il decreto del ministro Patuanelli del 25 novembre 2020, in Regione non si siano mai rinnovate le concessioni come prevede una legge, tuttora vigente, ma non abbiamo avuto spiegazioni” rimarca il consigliere M5S.
“L’assessore non ci ha risposto. D’altronde, per farlo bisognerebbe conoscere la materia e interessarsi al destino di 1470 imprenditori che spesso, forti delle modifiche normative statali, hanno pianificato anche investimenti per la propria attività e che invece si ritrovano di nuovo sull’orlo del baratro, per la mancata volontà politica di sostenerli. Quello che non comprendiamo – conclude Sergo – è come possano i molti consiglieri, che durante le campagne elettorali passano per i mercati settimanali del nostro territorio, rimanere silenti e inermi di fronte a questa situazione, accettando che la propria Giunta si trinceri dietro a sentenze del 2022 per giustificare ciò che non è stato fatto un anno e mezzo prima. Eppure negli anni ci sono state mozioni votate in quest’aula, interrogazioni parlamentari, anche a Bruxelles da parte del vicepresidente di Forza Italia Tajani o dell’attuale sindaco di Roma Gualtieri che hanno chiesto, stabilito e sancito che il commercio non deve essere assoggettato alla Bolkestein. Qualcuno farebbe bene a dire che stava scherzando solo per ricevere consensi”.