“La Giunta regionale pare non avere capito la situazione in cui si trovano i Comuni. Per uscire dalla crisi economica in cui siamo entrati le parole d’ordine sono liquidità e sburocratizzazione, invece gli interventi normativi a cui assistiamo portano via risorse e complicano le procedure, imponendo cambiamenti inadeguati in momenti che chiedono risposte semplici e veloci”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, in merito al disegno di legge sulle autonomie locali, su cui è iniziato oggi il dibattito in aula.
“Le misure messe in campo per i Comuni dalla Giunta sono a dir poco insufficienti e inadeguate. – sostiene Capozzella – Molte delle norme hanno carattere esclusivamente tecnico, comportando il mero rinvio degli adempimenti di dismissione delle UTI e di costituzione delle Comunità. In piena emergenza economica, chiederemo ai Comuni di riorganizzarsi e rimettere in discussioni prassi consolidate, rendendoli meno capaci, economicamente ed organizzativamente, ad accogliere le istanze dei cittadini”.
“La possibilità di fare ricorso all’avanzo libero di amministrazione per fare fronte al minore gettito di alcune tariffe (TARI, TOSAP e COSAP) appare poco lungimirante e accorcia una coperta già corta: quelle risorse sarebbero fondamentali per comporre il bilancio comunale negli anni successivi” aggiunge il consigliere M5S.
“I sacrifici per gli Enti locali non finiscono qui. Si chiede loro di restituire i contributi concertati con la Regione e che non hanno speso, per rimetterli in circolo nel sistema delle Autonomie locali: questo si traduce in un doppio lavoro e in un depauperamento delle risorse comunali – dichiara Capozzella – quando sarebbe stato più semplice cambiare destinazione a quei contributi mantenendoli in capo ai Comuni stessi”.
“Insomma, la Regione chiede ai Comuni di contribuire al bilancio regionale, quando dovrebbe essere il contrario, tanto più in un momento di estrema emergenza – conclude l’esponente pentastellato -. Le cifre che verranno stanziate per le Autonomie locali sono pari ad 11 milioni di euro e andranno a solo cofinanziamento del minore gettito; le altre somme saranno sborsate dai Comuni, e ad essere penalizzati saranno soprattutto gli Enti più piccoli, con minori risorse e personale e che non sono stati in grado di impegnare e spendere, non per cattiva volontà, ma perché materialmente impossibilitati a farlo”.