Il Mercatone Uno di Reana del Rojale ha chiuso e chiediamo alla Regione di attivarsi per agevolare la cessione dell’azienda

 

«Chiude oggi il Mercatone Uno di Reana del Rojale. Molti gli interrogativi cui la politica sia nazionale che regionale non hanno dato risposta in questi mesi. Le lettere di sospensione sono giunte negli ultimi giorni, ma ormai la notizia era già trapelata e purtroppo nessuno dell’amministrazione regionale ha voluto comunicare, nemmeno tramite la stampa, quanto stava accadendo ai dipendenti del colosso della grande distribuzione».

«Quello di oggi non vuole essere un “addio” ma semmai un “arrivederci a presto”. I lavoratori non meritano di essere le vittime di questa situazione e i politici dovrebbero fare tutto il possibile affinché sia i dipendenti che l’immobile di Reana del Rojale non rimangano abbandonati a se stessi».

«Infatti, sono molte le attività che ormai hanno chiuso i battenti nel parco commerciale alle porte di Udine, a dimostrazione del fatto che nella nostra Regione si è continuato a costruire in maniera indiscriminatasenza alcuna programmazione e senza tener conto delle esigenze del mercato ma neppure delle conseguenze, a volte drammatiche, di queste scelte. La liberalizzazione del commercio e degli orari ha solo aggravato una situazione già di per sé devastante».

«Il futuro del negozio non è per nulla segnato, ma è necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni affinché si possano trovare soluzioni e nuovi imprenditori in grado di poter continuare le attività e di dare un futuro a tutto il parco commerciale».

«A seguire questa vicenda secondo noi dovrebbe essere il vice presidente Bolzonello e non solo l’assessore Panariti, oltre che parlare di cassa integrazione e ammortizzatori sociali, che comunque devono essere garantiti a 40 famiglie quanto prima, la Regione dovrebbe attivarsi per agevolare la cessione dell’azienda, il cui bando scade a fine mese. Già è grave che non si sia riusciti a “salvare” Reana dalla sospensione che parte da domani, così come invece avvenuto in altre regioni d’Italia per ben sette punti vendita, adesso sarebbe ancora più grave se nessuno si attivasse affinchè questo negozio possa riaprire quanto prima».

 

 

Questo il comunicato diramato oggi all’ingresso del Mercatone Uno da alcuni lavoratori del punto vendita

«Oggi, domenica 14 giugno 2015, alle 19.30 le serrande del punto vendita del Mercatone Uno di Reana del Rojale saranno abbassate per riaprire – forse – a settembre. La decisione purtroppo è stata presa dai tre commissari che stanno seguendo dal 7 aprile la situazione finanziaria disastrosa dell’azienda. Oltre a quello Reana, chiuderanno altri 27 punti vendita in tutta Italia mettendo in cassa integrazione straordinaria circa 1200 dipendenti».

«La decisione, presa dei commissari, è stata una conseguenza logica seguita dallo “svuota tutto” iniziato il 21 marzo scorso, una svendita decisa dal vecchio manegement che ha portato a svuotare il punto vendita con la conseguente decisione di sospendere l’attività del negozio, mettendo in cassa integrazione i 40 dipendenti che lavorano a Reana».

«A tutt’oggi i lavoratori non sanno su che basi sia stato scelto il punto vendita di Reana per effettuare lo “svuota tutto”, pur essendo presenti in regione altri due negozi, a Sacile e Monfalcone, che non navigano certo in ottime acque. La risposta evasiva che è stata data ai lavoratori prima del commissariamento è che il punto vendita di Reana fosse tra gli ultimi 34 della lista dei 79 in tutta Italia, lista che i dipendenti non hanno mai potuto visionare, anzi fino alla fine dell’anno scorso dai vari resoconti non risulta fosse questa la situazione reale».

«Da oggi, a causa di decisioni sbagliate basate sul nulla, 40 lavoratori e lavoratrici vengono messi in cassa integrazione straordinaria (Cgis) che, per la mancanza di fondi dell’Inps sarà erogata circa fra 6/7 mesi. Nel frattempo 40 famiglie dovranno cercare di sopravvivere e mantenere la famiglia con i quattro spiccioli di stipendio che l’azienda deve ancora  loro versare. Non bisogna dimenticare che dal 7 aprile i dipendenti stanno lavorando a orario ridotto (circa 20 ore) mentre le rimanenti sono ore di Cgis. Prima ancora i lavoratori erano stati messi in solidarietà, una misura ancora non pagata dall’Inps».

«Ora per i lavoratori del Meracatone Uno si prospettano mille ipotesi. Il 30 giugno scade il bando di vendita dell’azienda, la speranza è che il Mercatone Uno venga rilevato da qualche imprenditore italiano o straniero, così da poter riavviare nuovamente l’attività. Se così non fosse si prospetterebbe uno scenario drammatico».

«In tutti questi mesi, la nota maggiormente negativa è che la giunta Serracchiani non si è mai espressa in favore dei lavoratori di Reana, non si è fatta sentire e non ha preso nessuna posizione. Queste persone ora vogliono sapere che cosa abbia intenzione di fare la Regione per arginare questo disastro economico, come pensa di aiutare 40 futuri disoccupati se la situazione dovesse precipitare!».

«Queste sono alcune delle risposte che i dipendenti del Mercatone Uno vorrebbero avere. Che hanno il diritto di avere!».

Comunicato firmato da alcuni lavoratori del Mercatone Uno di Reana del Rojale