«Dopo una richiesta di accesso agli atti, avanzata alla Direzione Infrastrutture della Regione il 25 giugno 2014 e tuttora inevasa, abbiamo deciso di approfondire la questione del Nodo ferroviario di Udine. Nei mesi precedenti le elezioni, infatti, sia la giunta regionale che quella comunale hanno rassicurato i cittadini di Udine Est che protestano da anni ormai chiedendo la dismissione della linea ferroviaria “storica” e il trasferimento dei treni sulla circonvallazione che attraversa via Cividale con un sottopassaggio. La richiesta dei comitati è sempre stata quella di spostare su quella linea – anche raddoppiandola – i treni merci e passeggeri e trasformare la linea storica in una pista ciclabile. Finora però ci sono state solo tante promesse e dichiarazioni fumose». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo chiede che, finalmente, venga fatta chiarezza sul Nodo ferroviario di Udine.
«Le amministrazioni coinvolte avevano promesso che si sarebbero spostati prima i treni cisterna, poi quelli merci infine quelli passeggeri – spiega la consigliera comunale M5S Claudia Gallanda -. A questo punto ci chiediamo se siano ancora valide le promesse elettorali, oppure no. Questo perché, anche se si dimezza il numero dei treni, non si risolve il problema sollevato dai cittadini: i passaggi a livello resterebbero in funzione, salvo prevedere altre costose opere per la loro dismissione, ma i treni passeranno comunque di lì!».
Sulla vicenda interviene anche il consigliere 5 stelle Paolo Perozzo: «Il sindaco Honsell dà sempre la colpa agli altri, ma lui stesso nel Piano Urbano della Mobilità di Udine non ha previsto l’eliminazione dei passaggi a livello in centro città».
«È legittimo chiedersi se sia necessario un intervento così oneroso – almeno 60 milioni di euro – se alla fine il problema non viene risolto – sottolinea Sergo -. Ma è anche l’occasione per chiarire ai cittadini quali siano le intenzioni della giunta Serracchiani anche per quanto riguarda l’unico nuovo scalo nell’area a nord dello stabilimento Abs di Cargnacco, fuori città, a seguito della dismissione gli attuali scali attivi e che, come sostenuto dall’assessore Santoro, sarà “a servizio dell’Abs”. Altra opera realizzata con buona pace di chi, come noi del MoVimento, è contrario al consumo del suolo e a favore, invece, della riqualificazione dell’esistente e che ha già allarmato in passato il sindaco di Pozzuolo Turello».
«Ci sono molte contraddizioni tra le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Honsell, dall’assessore Santoro, dai rappresentanti di Governo – attacca il portavoce M5S -. Per questo chiediamo chevenga fatta luce una volta per tutte su quali siano le intenzioni, quali le somme previste, i tempi di attuazione e chi dovrà sostenere l’onere di questi interventi: R.F.I. e Società Cargo come sostenuto dal Comune di Udine oppure lo Stato e la Regione oppure la società per cui l’opera “sarà a servizio” ovvero l’ABS? Quest’ultima ha già fatto pressioni sulla Regione per la realizzazione dell’elettrodotto Redipuglia Udine Ovest e adesso starebbe per ottenere anche uno scalo merci “a suo servizio”. Tanti quindi gli interrogativi – conclude Sergo – cui la politica è chiamata a rispondere una volta per tutte».