«Un pasticcio. Non saprei come definirlo altrimenti». È lapidario il commento del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo sul “Piano energetico regionale” appena approvato dalla giunta Serracchiani. «Per quanto riguarda la realizzazione degli elettrodotti, nella versione approvata a giugno 2015, erano state inserite delle proposte interessanti. Adesso hanno tolto anche quelle!».
«Leggendo con attenzione il testo del “Piano energetico regionale” si direbbe infatti che le parti inerenti la realizzazione degli elettrodotti siano state scritte da Terna spa più che dalla Regione Friuli Venezia Giulia – attacca Sergo -. Basti pensare che nell’ultima versione è stata cancellata la norma tecnica d’attuazione con cui si prevedeva che tutti i nuovi elettrodotti dovessero essere realizzati preferibilmente in cavo interrato e che per autorizzarli con i piloni ci voleva un’adeguata motivazione di carattere tecnico, territoriale o ambientale».
«Per dare carta bianca a Terna viene meno anche l’ennesima promessa elettorale della giunta Serracchiani che – a parole – voleva che le nuove opere da realizzare fossero interrate. Lo scenario invece è decisamente peggiorato. Sapete come si sceglieranno le alternative meno impattanti? Semplice, nel Piano è stato sancito che verranno adottati direttamente i criteri sviluppati da Terna spa – afferma Sergo -. Pertanto sarà Terna stessa a decidere quali siano le soluzioni migliori per il nostro territorio, esattamente come avvenne con l’autorizzazione dell’elettrodotto Redipuglia – Udine Ovest».
«Sembra non sia servita la lezione e la sentenza del Consiglio di Stato di luglio che aveva ritenuto illegittima la compatibilità ambientale di quell’opera e la sua autorizzazione a costruire, in quanto aveva superato un precedente decreto (della Soprintendenza regionale) con cui si chiedeva l’interramento per non interferire con l’ambito paesaggistico ambientale, senza dare una congrua motivazione».
«Inoltre – aggiunge il consigliere regionale M5S – nello stesso documento la Regione, descrivendo i processi in corso, dichiara testualmente: “Oltre al progetto già autorizzato dell’elettrodotto a altissima tensione Redipuglia – Udine Ovest (ultimato al 70%), sono stati autorizzati i seguenti progetti” e segue l’elenco di infrastrutture previste. Considerare l’opera già autorizzata e omettere il fatto che quell’autorizzazione sia illegittima può solo considerarsi una svista o un refuso, anche se, considerati i buoni rapporti con il gestore, non sappiamo dire quanto sia involontaria!».
«La partita, insomma, è ancora tutta da giocare. Qualcuno vorrebbe riprenderla dal 70esimo minuto, mentre il Consiglio di Stato ha azzerato il cronometro e fischiato nuovamente l’inizio del match. Dopo aver colto Terna in fuorigioco questa estate, il MoVimento 5 Stelle – conclude Sergo – è pronto a scendere di nuovo in campo in difesa del territorio friulano».
RIMANDI AI TESTI UFFICIALI:
Piano approvato il 22 dicembre 2015 (all. 1 delibera 2564)
Piano approvato il 26 giugno 2015 (all. 1 delibera 1252)
Una delle misure precedentemente inserite che è scomparsa dal testo riguarda l’articolo 7 delle Norme Tecniche di Attuazione laddove era previsto il secondo comma (pag 284 all. 1 DGR 1252) “In considerazione della sostanziale autosufficienza energetica regionale e della estensione delle infrastrutture energetiche lineari già presenti sul territorio regionale, ovvero già autorizzate, tutte le nuove infrastrutture energetiche lineari o loro modifiche sostanziali sono realizzate preferibilmente in cavo interrato. Una diversa progettazione e realizzazione può venire autorizzata solo in presenza di adeguate motivazionidi carattere tecnico, territoriale o ambientale”.
Questo comma scompare dall’art. 7 delle norme tecniche di pag. 320 dell’all. 1 DGR 2564) e pertanto rimane solo il primo comma dell’art. 7 (che non è stato modificato) così recita:
“Per l’individuazione delle alternative meno impattanti in caso di attraversamenti di infrastrutture energetiche sul territorio regionale sono adottati i criteri localizzativi E.R.P.A. (Esclusione, Repulsione, Problematicità, Attrazione) sviluppati da TERNA S.p.A. per le concertazioni con i territori attraversati dalle medesime infrastrutture energetiche”
In realtà la versione di Giugno fu scritta prima della famosa sentenza del Consiglio di Stato, per cui la Giunta era convinta di considerare già autorizzata la linea aerea Udine Ovest – Redipuglia.
Poi la storia è cambiata. E lo ricorda la Regione stessa nel Piano (pag. 221 all. 1 DGR 2564):
“Con sentenza del Consiglio di Stato, sezione VI, n. 3652 del 21 luglio 2015 è stata dichiarata l’illegittimità del provvedimento di compatibilità ambientale n. 411 del 21 luglio 2011 e di conseguenza anche dell’autorizzazione alla costruzione numero 239/EL-146/181/2013 del 12 marzo 2013____ Tale sentenza ha portato alla sospensione dei lavori di realizzazione dell’elettrodotto a 380 kV in doppia terna “S.E. Udine Ovest – S.E. Redipuglia” (ultimato al 70%) con anche il conseguente non smantellamento delle linee elettriche obsolete. La Regione chiede la rapida ripresa del percorso autorizzatorio al fine di riprendere i lavori rimasti in sospeso per rendere più efficiente il sistema elettrico regionale risolvendo le interruzioni di rete che gravano sul sistema industriale regionale”.
Infine, si ricorda che per l’individuazione del tracciato del Redipuglia – Udine Ovest, che passa vicino a piccoli centri abitati, ma anche a delicate aree dal punto di vista paesaggistico e ambientale, erano stati tenuti in considerazione i soli criteri localizzativi denominati Esclusione, Repulsione e Attrazione (così funzionava fino al 2008).
Dal 2009, invece come scritto anche nell’art. 7 bisogna considerare anche quello di “Problematicità” e come Terna stessa ci insegna questo criterio valuta “Aree in cui il passaggio è problematico per un’oggettiva motivazione documentata da parte degli Enti coinvolti e che richiedono pertanto un’ulteriore analisi territoriale”.
Nella precedente autorizzazione si è voluti soprassedere proprio al parere della Soprintendenza regionale che “aveva proposto l’interramento dell’elettrodotto nelle fasce sottoposte a tutela paesaggistica”.