Nel mezzo delle grandi crisi: ambientale, economica e sociale, non dobbiamo temere il cambiamento, ma l’immobilismo. Siamo una regione ricca di valori, di diversità, di comunità e territori che affondano le proprie radici in storie importanti. È tempo di sciogliere le contraddizioni del Novecento superandone i confini ormai sterili: la modernità si trova al di là di una competizione globale senza regole, che troppe volte non tiene conto dell’interconnessione tra salute, ambiente e lavoro, che non mette a bilancio le ingiustizie e le diseguaglianze in grado di compromettere la tenuta economica e sociale del sistema. Vogliamo una regione accogliente: per chi arriva per lavoro o per necessità e per chi ci vive e non vuole esser costretto a partire. Lo spopolamento non è un fenomeno naturale, ma conseguenza di scelte sbagliate. Il turismo è una risorsa eccezionale, ma non se predatorio e incompatibile con l’ambiente. La sicurezza è un valore quando nutre la cura delle persone e del territorio. Possiamo ancora immaginare il nostro futuro se sapremo cercarlo laddove è sempre stato: nella nostra stessa terra.
LA SALUTE PRIMA DI TUTTO
Code interminabili per visite urgenti, personale medico e ospedaliero allo stremo, macchinari obsoleti, pronto soccorsi affollati, eccesso di mortalità tra i peggiori d’Italia a seguito del Covid-19, crescita dell’offerta privata a scapito della efficienza delle strutture pubbliche; la sanità regionale va completamente risanata.
Investire davvero nella sanità territoriale, riconoscere i giusti incentivi al personale, affrontare la carenza di medici di base, potenziare la prevenzione, sviluppare la telemedicina, nominare ai vertici delle aziende sanitarie i professionisti migliori.
L’AMBIENTE SIAMO NOI
Non abbiamo altra terra che quella in cui viviamo. Eppure consumiamo suolo, disperdiamo acqua nonostante la siccità imminente, tolleriamo nuove opere inutili ed impattanti, non ci preoccupiamo dell’aria inquinata, dei fiumi in secca e degli incendi estivi. Non possiamo più perdere tempo.
Istituire un tavolo permanente per l’emergenza ambientale, rendere subito operativo un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, finanziare investimenti per diminuire le perdite di acqua potabile, incentivare il riutilizzo di acque depurate per industrie e abitazioni.
FARE ECONOMIE, CREARE LAVORO
Basta con inutili contributi a pioggia: milioni di euro per nuovi impianti sciistici a bassa quota, rimborsi insufficienti alle imprese per i costi energetici, incentivi sulle fonti rinnovabili erogati in modo inefficiente e a favore di pochi, mancanza di una seria programmazione della spesa pubblica. Servono scelte coraggiose.
Destinare almeno il 3% del PIL regionale alla ricerca, favorire l’economia circolare e la crescita delle professionalità necessarie alla transizione ecologica; responsabilità sociale d’impresa e stop al lavoro precario, portare l’occupazione femminile al 70% e ridurre la disoccupazione dei giovani che non studiano né lavorano sotto il 10%.
SPECIALI PER STATUTO
L’autonomia statutaria è una risorsa straordinaria per salvaguardare non solo i nostri patrimoni culturali, storici e linguistici, ma un metodo di governo all’avanguardia che ci permette di fare prima e meglio dello Stato centrale, valorizzando le specialità del nostro territorio e accorciando la distanza tra rappresentanti e cittadini:
Rilanciare la vocazione internazionale, lo sviluppo della portualità, la resilienza delle terre alte, una manifattura capace di competere sul mercato globale, una formazione scolastica inclusiva e integrata, un pluralismo culturale e linguistico che ci rende unici.