“Non avevo mai visto un’onorevole che per smentire un avversario preferisce smentire sé stessa, visto che un paio di mesi fa si vantava che fosse stato il Ministro Del Rio (PD) ad affossare la Tav – attacca il Portavoce del M5S Cristian Sergo -. Partiamo dalle affermazioni del Presidente Fedriga secondo il quale se in Friuli Venezia Giulia non si farà la Tav Venezia Trieste è colpa, o merito, a seconda di come la si pensi, del PD. Anche ammettendo che ci sia stato un accantonamento del progetto Alta Velocità Alta Capacità tra i due capoluoghi (costo 7,5 miliardi), puntando sulla sola velocizzazione della tratta (1,8 miliardi), questa decisione è stata presa nel marzo 2014 tra il Ministro Lupi (NCD), il Presidente della Regione Veneto Zaia (Lega) e la Presidente del Friuli Venezia Giulia Serracchiani (PD), due mesi dopo la sigla del Patto del Nazareno”.
“Ciò che rimane da capire è – si chiede il Consigliere Pentastellato – se quello fu l’atto con cui si è affossata la TAV, come mai per la tratta Ronchi Trieste l’iter di valutazione di impatto ambientale sia continuato, concludendosi con parere negativo, dopo ben due anni. Invece di stracciare quel progetto, come da noi richiesto in Consiglio Regionale nell’autunno 2013, con una mozione bocciata da tutti i partiti regionali, si è preferito far lavorare la Commissione Tecnica Via su una procedura che era viva e vegeta, altro che accantonata. Uno dei tanti sprechi di quest’opera. In trasmissione la Serracchiani è riuscita ad affermare che ha “lasciato a Fedriga la valutazione di impatto ambientale dell’opera già fatta: la verità è che per alcune tratte la procedura risulta tuttora in corso, ma sospesa, per altre si è conclusa e il parere di VIA è stato negativo”.-
Ma non è tutto – prosegue l’esponente M5S – perché nonostante quel parere negativo RFI ha continuato a tenere in vita quel progetto, tanto da ritrovarlo nel Contratto di Programma presentato alle Camere l’estate scorsa. Solo in ottobre e per la prima volta c’è stata una bocciatura da parte dell’attuale maggioranza Lega – 5 Stelle a Roma, che ha prescritto “l’immediato ritiro dei progetti”, preferendo forme di velocizzazione della linea, analizzandone attentamente i costi e i benefici prospettati. Infatti, la TAV di cui parla la Serracchiani è tuttora viva e vegeta, anche perché come ha detto RFI si prenderanno alcuni pezzi del vecchio progetto per velocizzare la linea. L’assurdità è che si vorrebbero prendere anche stralci del progetto giudicati negativamente già tre anni fa. Lei stessa ha candidamente ammesso in trasmissione che “intanto” si velocizza la linea con 1,8 miliardi, lasciando ben comprendere a tutti che era ed è nelle intenzioni del PD portare comunque a termine l’opera completa da 7,5 miliardi, ammettendo esserci “totale condivisione” sulla TAV da parte del PD. Il problema sono stati i soldi mancanti, non l’inutilità dell’opera e il suo impatto ambientale. Ovvero quanto da noi giustamente sostenuto a tutti i livelli in questi 5 anni”.
“L’ultima buccia di banana su cui è scivolata l’ex Presidente è la mancata capacità di Fedriga di spendere i soldi messi a disposizione per la tratta. Peccato che negli ultimi 4 anni ogni volta che il Ministro Del Rio veniva a Trieste ha parlato di questi soldi stanziati, che quindi erano già a disposizione del PD, ma ha preferito farli spendere in Veneto. Dal marzo 2014, solo recentemente è stato presentato lo studio di fattibilità (nemmeno il progetto preliminare) delle varianti che interesseranno la nostra Regione e su cui i nostri Parlamentari si sono già espressi.
Ma se secondo la Serracchiani questi soldi sono a disposizione di Fedriga – continua il consigliere regionale – in quanto inseriti nel contratto di programma investimenti con RFI, la stessa cosa si potrebbe dire della Tav da 7,5 miliardi che era ancora presente nel contratto del 2018. Quindi perché Serracchiani non ha speso un euro dei 7,5 “a disposizione”?”.
Noi rimaniamo convinti che si debbano mettere in cantiere da subito alcuni importanti interventi, urgenti, per migliorare la linea e abbandonare opere faraoniche che non si faranno mai e che costano non pochi milioni di euro solo per la loro progettazione. Per questo, mentre gli altri frequentano salotti televisivi, stiamo lavorando”.