Basta raccontare bugie ai cittadini. È ora di fare chiarezza sulle azioni che il Comune di Trieste vuole mettere in campo con i richiedenti asilo.
La firma del protocollo d’intesa con la Regione, siglato mercoledì scorso dal sindaco Dipiazza assieme ai sindaci di Gorizia, Pordenone e Udine, mette a nudo tutte le bugie della sua stessa maggioranza. Forza Italia e Lega Nord in queste settimane hanno continuano a sostenere che i soldi stanziati dalla Regione per le politiche di integrazione verso i richiedenti asilo andavano direttamente a Ics e Caritas. Inoltre gli esponenti di punta del Lega avevano dichiarato pubblicamente che il tempo per accedere a questi fondi era scaduto e che il sindaco Dipiazza, quando aveva proposto di ritinteggiare la cancellata di viale Miramare, aveva fatto una delle sue solite “sparate” tanto per accendere un dibattito.
Le cose però non stanno così ed è giusto che la cittadinanza sappia dove finiscono i soldi dei contribuenti. I 400 mila euro erogati dalla Regione per i Macro-progetti (di cui 170 mila per Trieste), vengono dati direttamente ai Comuni per azioni quali l’offerta di corsi di italiano, progetti educativi in settori in cui le persone accolte possano essere utili al territorio, politiche di integrazione e percorsi di formazione anche in funzione del rientro o dello spostamento verso altri Paesi. Progetti da realizzare in stretta connessione con le iniziative poste già in essere dalle Prefetture e dagli enti affidatari della gestione delle strutture temporanee (Ics e Caritas), prevedendo anche la collaborazione dei soggetti del Terzo settore.
Questo importo, a nostro avviso, dovrebbe essere destinato a migliorare Trieste, che è sempre più sporca, con parchi pubblici poco curati – con l’unica eccezione di piazza Hortis – e un Carso che sta diventando sempre di più una discarica a cielo aperto. E in un’ottica di integrazione nulla vieta che si possano impiegare i volontari richiedenti asilo e non nello svolgimento di attività socialmente utili (sfalcio, manutenzione piste ciclabili, riapertura sentieri, pulizia strade, tinteggiatura edifici pubblici, manutenzione verde pubblico, manutenzione marciapiedi) come stanno già facendo molti piccoli comuni, favorendo così anche l’integrazione e lo scambio.
La Lega Nord deve fare pace con se stessa. Solo due anni e mezzo fa, con una mozione in Consiglio regionale, il Carroccio chiedeva infatti corsi di formazione e lavori socialmente utili per i richiedenti asilo. Una mozione approvata, con la quale si prevedeva dalle comunità locali l’impiego dei richiedenti asilo per lo svolgimento di lavori socialmente utili, previa adeguata formazione, e per attività in grado di coinvolgere e di rendere partecipi della comunità queste persone, facendole sentire utili e garantendone così la dignità. E adesso i politici di professione della Lega Nord fanno tutte queste sceneggiate!
Il fenomeno migratorio esiste e non si esaurirà. Va quindi controllato e regolato cercando di ridurre i flussi, velocizzando le procedure di riconoscimento e allontanamento di chi non ha diritto di essere accolto. Basta con menzogne che cavalcano la paura, basta con il finto protezionismo leghista che ha come unico effetto il peggioramento della convivenza con migliaia di richiedenti asilo parcheggiati nelle piazze a bighellonare. Piuttosto che vengano messe in pratica soluzioni di buon senso.