Oggi in VI Commissione si è tenuto l’esame di due proposte di legge nazionali del centrodestra sulla rendicontazione delle spese sostenute per le esigenze di prima assistenza a favore di gruppi di stranieri privi di qualsiasi mezzo di sostentamento. «Siamo da sempre favorevoli a prevedere modalità puntuali di rendicontazione di ogni spesa che interessi denaro pubblico. Così come combattiamo lo sfruttamento del business dell’immigrazione. La proposta presentata oggi dal centrodestra era però inammissibile, inutile e strumentale». Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai commenta così le due proposte di legge nazionale – identiche – presentate da Luca Ciriani (FdI/AN) e Mara Piccin (FI).
«È strumentale – precisa Ussai – perché, se fosse stata approvata, avrebbe modificato una legge del 1995, all’epoca adottata per far fronte a ben altre rotte migratorie (quella albanese) dei soli centri di accoglienza (oggi Cie) della Regione Puglia senza del resto nessuna utilità per le politiche dell’accoglienza a livello nazionale e regionale. È anche inammissibile in quanto il regolamento del Consiglio regionale prevede che la proposta di legge avrebbe dovuto presentare particolare interesse per il Friuli Venezia Giulia. Ed è lecito chiedersi quale interesse possano rivestire i centri di accoglienza oggi esistenti in Puglia? Inoltre è inutile – aggiunge il consigliere regionale del M5S -, perché il testo è un copia e incolla di un’altra proposta di legge già depositata in Parlamento nel dicembre del 2016 dagli stessi colleghi di partito del consigliere Ciriani. Anche se questa proposta fosse stata approvata, di fatto non avrebbe aggiunto nulla rispetto alla pdl nazionale identica, alla quale sarebbe stata accorpata. Una autentica legge “bandierina”, oltre a una clamorosa e indegna perdita di tempo, presentata solo per avere un po’ di visibilità sui media».
«Per quanto ci riguarda nel corso della seduta, responsabilmente, abbiamo presentato degli emendamenti che riportassero il tema della discussione sull’obbligo di rendicontare puntualmente tutte le spese sostenute con denaro pubblico per la gestione dei migranti, emendamenti – spiega Ussai – che una volta ancora il partito unico di centrodestra e centrosinistra ha pensato bene di bocciare. Anche se noi avremmo voluto proprio cassare una legge obsoleta del 1995 che legittima una gestione emergenziale dell’immigrazione attraverso grandi strutture».
«Quanto accaduto oggi in Commissione dimostra ancora una volta quanto siamo ancora lontani da una gestione condivisa delle strategie sull’accoglienza. Dietro il pretesto della rendicontazione, il centrodestra voleva solo rendere impossibile la vita di chi gestisce i centri di prima accoglienza in modo regolare e secondo le modalità previste dalla legge. Assurdo chiedere a queste realtà di anticipare il pagamento di tutti i costi di gestione. Così non si vogliono rivolvere i problemi dei cittadini, ma, per conquistare un facile consenso, la politica si ingegna per crearne di nuovi. Dal nostro punto di vista – conclude Ussai – bisogna, invece, andare sempre più verso un’accoglienza improntata sul modello Sprar, l’unico che finora ha prodotto risultati di qualità attraverso una rendicontazione puntuale».