“Lo scorso 2 agosto, su richiesta dei proponenti, la Regione Friuli Venezia Giulia non ha deciso di sottoporre il progetto di parco fotovoltaico a Tricesimo a Valutazione ambientale strategica, ma ha semplicemente accettato l’istanza di archiviazione avanzata qualche giorno prima dalla società, messa in difficoltà dalle numerose e puntuali osservazioni presentate”. A dirlo è il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo, che segue la realizzazione dei parchi fotovoltaici a terra in tutta la Regione e che ha chiesto alla maggioranza di centrodestra di approvare una moratoria sul tema.
“Chiuso il vecchio procedimento, gli amministratori locali pensavano di avere vinto, se non la guerra, quanto meno la battaglia e invece, in data 17 agosto la società ha ripresentato lo stesso identico progetto alla Regione facendo ripartire il procedimento di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale”
“Dopo aver letto circa una trentina di pagine di osservazioni, l’unica differenza presente nel nuovo progetto. riguarda i ponti ecologici da 100×20 cm per permettere alla piccola fauna di utilizzare l’area dell’impianto, che saranno posizionati ogni 50 metri circa sotto la rete metallica e non ogni 100 come originariamente previsto negli elaborati di marzo. Un po’ poco, atteso che l’archiviazione della vecchia procedura e l’avvio ex novo della stessa, che non verrà completata prima di ottobre, comporta anche un dispendio di energie e risorse non indifferenti per tutti gli uffici coinvolti e per chi volesse intervenire sul tema”.
“Considerato che il tempo non manca, invitiamo proponenti e amministratori ad organizzare un bel momento di incontro partecipativo per illustrare il progetto, le osservazioni e le controdeduzioni, in modo tale da permettere a tutti di poter capire cosa comporterebbe la realizzazione dello stesso. Per quanto ci riguarda, la posizione rimane sempre la stessa: ben venga il fotovoltaico purché fatto con criterio e senza deturpare il paesaggio e consumare terreni utilizzabili dalla nostra agricoltura”.
“Per chi si è speso per la tutela del paesaggio, c’è quantomeno una buona notizia. Questa nuova procedura ha visto l’interesse anche il Servizio di Pianificazione Paesaggistica della Regione che pochi giorni fa ha già emesso una sentenza sulla possibile realizzazione dell’impianto, in quanto collocato in un’area caratterizzata da un elevato interesse paesaggistico e risulta ubicata in prossimità di luoghi qualificati dal PPR come ambiti d’interesse strategico. Il tutto viene aggravato dall’alto livello d’intervisibilità che si può riscontrare tra i fondi in argomento e l’anfiteatro morenico dei rilievi collinari circostanti. Essendo previsto al 100% su suolo naturale, secondo il Servizio, ma ovviamente anche secondo noi, la collocazione individuata risulta poco idonea”.