Sburocratizzazione delle procedure per gli impianti da fonti rinnovabili e futuro del Superbonus 110% sono stati i temi centrali dell’incontro organizzato ieri sera dal MoVimento 5 Stelle Friuli Venezia Giulia, a cui hanno preso parte il presidente regionale di Confartigianato, Graziano Tilatti, e la responsabile dell’ufficio fiscale dell’associazione di categoria, Raffaella Pompei, insieme al coordinatore regionale M5S, Luca Sut, al consigliere regionale Cristian Sergo e alla capogruppo pentastellata in Consiglio comunale di Udine, Rosaria Capozzi.
“Il tema delle procedure di autorizzazione degli impianti è molto sentito da Confartigianato e dai suoi associati – sottolinea Sut -. L’incontro di ieri ci ha dato l’opportunità di illustrare il lavoro fatto in Parlamento durante l’acuirsi della crisi energetica nell’ultimo anno della scorsa legislatura. Lavoro che ha portato ad una spinta importante alla semplificazione, che però giungerà a compimento non appena verranno definite dalla Regione le aree idonee all’installazione di impianti rinnovabili. Una procedura che è in forte ritardo per la mancanza dei decreti attuativi previsti dal recepimento della Direttiva Red II che il Ministro Cingolani non ha mai portato a compimento”.
Per quanto concerna i bonus edilizi, in particolare il Superbonus 110%, aggiunge il coordinatore M5S, “la misura è stata fortemente osteggiata dal Presidente Draghi e, nonostante le rassicurazioni del centrodestra in campagna elettorale, subirà un’ulteriore decapitazione con le modifiche riportate nella bozza del Decreto Aiuti Quater del Governo Meloni, non ancora pubblicato in Gazzetta”.
“È inaccettabile che la nostra regione sia tra le ultime tre a doversi dotare di una legge sulle comunità energetiche rinnovabili, da noi richiesta un anno prima dello scoppio della guerra in Ucraina – rimarca Sergo -. Nel frattempo, a quasi un mese di distanza dalla presentazione delle domande per il bando da 10 milioni a favore dei Comuni per l’acquisto di impianti fotovoltaici, non sono state istruite tutte le pratiche e non sappiamo quante nuove comunità energetiche potremo avere grazie a questi stanziamenti. Non a caso siamo tra le peggiori nello sviluppo delle fonti rinnovabili. Non a caso non abbiamo ancora una legge regionale che promuova le Comunità energetiche rinnovabili. Non a caso tre anni fa abbiamo depositato una legge per istituire il reddito energetico e questa maggioranza l’ha bocciata”.
“Ormai l’unico a non crederci è l’assessore Scoccimarro, affascinato dall’idea del Presidente di Confindustria Alto Adriatico di realizzare inutili inceneritori che possono far fronte allo 0,5% del fabbisogno energetico regionale – continua il consigliere regionale -. Peccato che Elettricità Futura, la Confindustria delle imprese che producono energia in Italia, audita in IV Commissione ma evidentemente inascoltata o non capita dalle forze di maggioranza, abbia ricordato a tutti che se avessimo già raggiunto il mix di produzione energetica con il 70% di fonti rinnovabili non avremmo subito un solo euro di aumento delle nostre bollette e saremmo a buon punto verso l’indipendenza dal gas russo”.
“Ben venga il bando annunciato dall’assessore Bini, ma i due milioni di euro stanziati a luglio per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle nostre imprese sono stati cancellati a ottobre. Questo significa che il bando annunciato in queste ore sarà finanziato da risorse europee: è curioso come per anni ci si sia scagliati contro la burocrazia e le lungaggini di questi fondi e invece per risolvere l’emergenza energetica ci si affidi a questi strumenti – conclude Sergo -. Sembra quasi che ci si diverta a remare contro le imprese e le famiglie”.