“Le recenti dichiarazioni del Procuratore Capo di Trieste, Antonio De Nicolo, secondo il quale possiamo parlare di Friuli Venezia Giulia come ‘isola felice’, in quanto non ci sono insediamenti stanziali, sembrano contrastare con l’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, secondo la quale a non esserci sarebbero le condanne per criminalità organizzata di stampo mafioso, ma la presenza di esponenti in rapporti spesso molto stretti con le storiche associazioni attive in Italia, è sempre risultata di una certa consistenza”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo l’ennesima confisca di beni ai mafiosi nella nostra regione, ben 16 nel solo Comune di Martignacco.
“Un evento che deve convincerci tutti del fatto che la nostra regione e la nostra economia sono costantemente attenzionate dalle organizzazioni criminali – continua Sergo -. Anche in questo campo, abbiamo i nostri primati e possiamo ‘vantarci’ di essere stata nel 2017 la regione con il più alto quantitativo di tabacco lavorato all’estero sequestrato in Italia, con una percentuale del 47%; la Campania, contrariamente a quanto molti concittadini tendono a pensare, segue con il 22%”.
“Tra le varie indagini, quella che avrebbe dovuto destare più clamore, è sicuramente quella svolta sulle elezioni amministrative del 2012 di Lignano Sabbiadoro – rimarca il consigliere M5S -. Dopo l’interessamento della Direzione Nazionale Antimafia, confermato nella sua relazione annuale 2017, nulla più si è saputo pubblicamente dell’azione giudiziaria e del faro acceso sulla più importante località turistica regionale. Un faro condito con parole chiare e inequivocabili della Direzione, che senza mezzi termini aveva parlato di evidenti irregolarità del voto amministrativo del Comune di Lignano Sabbiadoro, una vera e propria falsificazione del dato elettorale e di un attentato ai diritti costituzionali dei cittadini di Lignano, almeno di quelli autoctoni”.
“La Direzione si definì stupita di come tutto ciò sia potuto accadere senza che ciò destasse allarme nelle istituzioni locali, rendendo lecito il sospetto che anche nel territorio del distretto triestino insistano zone di omertà amministrativa, peraltro provate quanto al caso del Comandante la Polizia Municipale di Lignano Sabbiadoro, che secondo gli inquirenti si era mobilitato per accelerare le pratiche dei richiedenti la residenza a Lignano permettendo quella che è stata definita un’organizzata migrazione che dalla Campania giungeva con nuclei famigliari che ottenevano, a pochi mesi dal voto, la residenza maturando così il diritto a partecipare alla contesa elettorale. Su fatti analoghi – conclude Sergo -, sempre riguardanti il 2012, abbiamo recentemente assistito a sentenze che ne hanno sancito la prescrizione, ma nonostante questo in un periodo in cui importanti investimenti e finanziamenti come quelli del PNRR stanno per esser messi in circolazione, è doveroso il maggiore controllo possibile per garantire la massima regolarità nello svolgimento delle elezioni anche nella nostra regione”.