A seguito dell’individuazione di uno dei ceppi virali responsabili dell’influenza aviaria in un esemplare di avifauna selvatica rinvenuto nella laguna di Grado, la Regione Veneto ha attivato subito tutte le misure operative previste dal protocollo comunitario e nazionale in materia.
Ha pertanto sospeso tutte le deroghe concernenti alcune attività venatorie che possano aumentare i rischi legati alla diffusione dell’influenza nel territorio regionale. L’obiettivo delle misure preventive è evitare il contagio su larga scala che si è verificato negli anni scorsi.
In seguito al rinvenimento dell’esemplare nella nostra laguna, lo scorso 30 dicembre sono state emanate misure straordinarie di controllo da parte del Ministero. La deroga al divieto di uso di richiami vivi nell’attività venatoria nazionale è stata sospesa immediatamente, quindi non potranno essere sfruttati i richiami che fanno parte degli ordini degli anseriformi e caradriformi durante la caccia.
E la Regione Friuli Venezia Giulia cosa fa? Il caso è successo nella nostra laguna, ma fino ad oggi, non abbiamo letto provvedimenti presi in merito per arginare la propagazione del virus. Riteniamo questa mancanza, molto strana, perché ci saremmo aspettati che i primi provvedimenti fossero partiti proprio dal Friuli Venezia Giulia. Invece, come sempre, dobbiamo attendere che altre regioni si muovano prima e poi noi “copiamo”.
Chiediamo pertanto alla giunta Serracchiani di emanare urgentemente tutti i provvedimenti necessari per arginare la proliferazione del virus e di mettere in atto ogni altra misura possibile.
Gli stessi cacciatori, di fronte a un problema di questo tipo, devono essere informati e hanno il dovere di intervenire per evitare il dilagare di un problema che può potrebbe causare danni: ognuno faccia la sua parte per il bene di tutti.