“Dopo la maratona della legge regionale 6/2019 che, partendo da 20 articoli ha visto l’approvazione di una legge di ben 94 articoli, la Giunta regionale si appresta a presentare al Consiglio regionale un’altra “omnibus” che, già in partenza, consta di una settantina di articoli che disciplinano materie quali agricoltura, sicurezza, cultura, infrastrutture, università, enti locali ed altre”. Lo sottolinea il Gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
“Se l’intento è quello di approvare norme in fretta e furia senza la necessaria discussione nelle commissioni di merito e senza i necessari passaggi istituzionali previsti con i portatori di interesse, noi ribadiamo la nostra contrarietà – continuano i consiglieri M5S -. Così facendo rischiamo infatti di non approvare nemmeno quelle norme effettivamente urgenti che in teoria, per tale urgenza, avrebbero dovuto già esser approvati con la precedente legge. Pertanto invitiamo sin d’ora la Giunta regionale a suddividere i 70 articoli in appositi disegni di legge da assegnare alle relative Commissioni di merito sulla base delle rispettive materie di competenza”.
“Nel merito del provvedimento risulta impossibile dare un parere non avendo il testo ufficiale, ma solamente un comunicato stampa – aggiungono gli esponenti pentastellati -. Tuttavia non capiamo perché non si possano dare contributi ad aziende che hanno effettuato licenziamenti collettivi nei tre anni precedenti: in questo modo, infatti, non si permetterebbe a nostre aziende che hanno subito la crisi di poter ripartire creando nuovi posti di lavoro. Sarebbe auspicabile che questi incentivi andassero, invece, a far assumere coloro che sono stati licenziati”.
“Pur apprezzando che la Giunta regionale abbia accolto la nostra istanza di voler rivedere la legge regionale sul commercio ambulante – concludono i consiglieri – sottolineiamo che a noi è stato impedito di farlo all’interno della recente legge 6/2019 perché se ne doveva discutere con provvedimento ad hoc e non in una legge multisettoriale. Motivo ulteriore per cui queste norme dovrebbero fare parte di provvedimenti dedicati e non di una generale legge omnibus”.