“Ogni anno la Regione spreca quasi 2 milioni di euro per fare un favore alle lobby del cemento e dei cavatori”. La denuncia è della portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Eleonora Frattolin. “Il Friuli Venezia Giulia, infatti, ogni anno incassa appena 420 mila euro dai canoni per l’estrazione di sabbia e ghiaia su un volume d’affari superiore ai 9 milioni e mezzo di euro. Appena il 4,4 per cento del prezzo di vendita, quando invece – per esempio – in Campania e Molise si sfiora l’8 per cento. Bisogna dire basta ai grandi guadagni privati e alla devastazione del paesaggio in cambio di risorse irrisorie. La giunta Serracchiani deve avere il coraggio di introdurre anche nella nostra regione – propone Frattolin – canoni di concessione, come in Gran Bretagna, pari ad almeno il 20 per cento del prezzo di vendita”.
Proposta contenuta in una mozione depositata già nel febbraio del 2015 in Consiglio regionale dal gruppo del MoVimento 5 Stelle e che sarà discussa, finalmente, nella prossima seduta d’Aula. “La disciplina in materia di attività estrattive sarà presto oggetto di revisione da parte della Giunta; contestualmente chiediamo che venga rivisitata l’applicazione degli oneri di coltivazione e ricerca – sottolinea la portavoce del M5S -. Gli oneri vanno aumentati, dobbiamo avvicinarci a quelli applicati a livello internazionale al fine di incentivare il raggiungimento degli obiettivi delle direttive europee, che entro il 2020 stabiliscono il recupero di materiali inerti al 70 per cento (al 2015 siamo intorno al 10%)”.
“La situazione cave è grave anche sotto altri punti di vista. La Regione in tutti questi anni non è stata in grado di realizzare un monitoraggio delle cave abbandonate. Così come non ha ancora adottato il Piano regionale per le attività estrattive (Prae), dato per imminente dall’assessore Vito nell’ottobre del 2014. Siamo a maggio 2016 e di questo Piano nemmeno l’ombra – attacca Frattolin -. Ricordiamo che sono ben 66 le cave autorizzate nel Friuli Venezia Giulia: 27 in provincia di Udine, 21 in provincia di Pordenone, 9 in provincia di Trieste e 8 in provincia di Gorizia”.
“Dobbiamo accogliere con coraggio la sfida lanciata dall’Unione europea, anche nel Friuli Venezia Giulia – conclude la portavoce del M5S – . Per fare questo, però, bisogna assolutamente prevedere un’adeguata tassazione per lo sfruttamento delle risorse pubbliche”.