La Giunta sostituisce i progetti interculturali nelle scuole con iniziative volte alla “valorizzazione dell’identità culturale regionale”. Ussai (M5S): Cari leghisti, perché volete impedire ai nostri figli di conoscere il mondo?

Grande amarezza. Questo il sentimento espresso dal Consigliere Andrea Ussai (M5S) al termine della VI Commissione che si è riunita per esaminare le proposte della Giunta regionale in merito a diritto allo studio e vita scolastica.

 

Così si sfoga il Capogruppo Ussai: “Si è parlato di fondi? Di modelli educativi? Di organizzazione dei plessi? No, no. Le modifiche urgenti proposte dall’Assessore all’istruzione hanno portato i consiglieri di maggioranza a discutere solamente di inserimento scolastico degli alunni figli di immigrati”. Prosegue ironico: “La scandalosa legge attuale favorisce la partecipazione dei genitori alla vita scolastica e promuove addirittura iniziative scolastiche di carattere interculturale! Infatti come tutti sappiamo, nelle nostre scuole a volte, i genitori dei bambini che vengono da lontano sono invitati a incontrarsi e a cantare nella propria lingua di origine o perfino a raccontare fiabe o aspetti peculiari delle proprie terre. Sono momenti ludici e nel contempo formativi per i quali passano conoscenze, curiosità, apertura e condivisione, semplicità delle relazioni.  Non si tratta di evidenziare le differenze ma di vedere come queste culture si interconnettono, un incontro che porta all’arricchimento reciproco e previene la chiusura delle comunità straniere nei loro confini identitari.

 

Ma oggi l’attuale maggioranza ha fortunatamente sventato questo pericolosissimo attacco alla serenità dei nostri figli: queste iniziative saranno cancellate e sostituite da “iniziative volte alla valorizzazione dell’identità culturale regionale.”

 

“Lo scambio è sempre bidirezionale” aggiunge Ussai. “Ho proposto di aggiungere una “e” tra le due iniziative: i nuovi arrivati avrebbero l’occasione di conoscere più a fondo la nuova realtà nella quale si trovano a vivere e nel contempo i nostri ragazzi avrebbero un’incredibile occasione di formazione che difficilmente gli ricapiterà nella vita in queste forme. La maggioranza ha bocciato la mia proposta perché questo tema non interessa”.

 

“I nostri figli” – conclude Ussai – “vivono in un mondo denso di scambi, di viaggi e di contaminazioni: più saranno aperti, competenti e curiosi, maggiori opportunità avranno di essere adulti soddisfatti, in pace e con una vita piena. Cari leghisti che oggi decidete per tutti, vi chiedo: perché dobbiamo impedire loro di conoscere il mondo che li circonda così da vicino? Di che cosa abbiamo paura? Siamo sicuri di non stare facendo un danno ai nostri figli? Alimentando nel contempo quelle sacche di immigrati che, pur vivendo in regione, non hanno quasi nessun contatto con la società e non conoscono una parola di italiano?”