«Come si fa a mettere mano a una riforma della sanità regionale se la giunta Serracchiani non riesce nemmeno a presentare i dati del 2012 sul contenimento dei tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni sanitarie?». Cresce la preoccupazione del consigliere del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai in merito al concetto di puntualità dell’esecutivo.
«L’efficacia di una norma è legata anche alla sua forza di attuazione – precisa Ussai -. Anche se possiamo capire che la preparazione della riforma sanitaria impegni gravemente la giunta, la legge regionale 7 del 2009 parla chiaro: entro il mese di febbraio di ciascun anno la giunta deve presentare alla Commissione consiliare competente una relazione che documenti lo stato di attuazione della legge stessa, illustrando i risultati ottenuti in termini di contenimento dei tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni sanitarie. Come affermato questa mattina dall’assessore Panontin, il termine previsto per febbraio sarebbe però troppo stretto.Ci piacerebbe sapere a quale febbraio si riferisce l’assessore. 14 mesi ci sembrano oggettivamente troppi. Anche perché – aggiunge il portavoce M5S – questa relazione oggi risulta essere ancor più urgente in un momento di razionalizzazione e di riorganizzazione dei servizi sanitari».
«Quando viene tolta un’ambulanza a Gemona, si riduce l’orario della radiologia aSacile o si chiude un centro prelievi a Trieste, i consiglieri regionali devono essere messi nelle condizioni di poter valutare se queste scelte rappresentino o no un taglio dei servizi essenziali per i cittadini della nostra regione. Non è accettabile apprendere, invece, i dati e le decisioni della giunta dai giornali! – attacca Ussai -. Sono passati ormai tre mesi da quando in Commissione Sanità, dopo la presentazione delle linee di gestione 2014, abbiamo chiesto con forza alla giunta di condividere maggiormente i dati riguardanti il Servizio sanitario regionale. Le forze presenti in Consiglio devono poter discutere del ruolo dei piccoli ospedali, del riordino della rete dell’emergenza e dei punti nascita e del modello di integrazione tra ospedale e territorio. Solo partendo da dati certi possiamo iniziare a ragionare in modo serio sulla riforma del Servizio sanitario regionale».
«Non possiamo più rimandare questa discussione per opportunità politica e perché le elezioni sono alle porte. È ora di cominciare da subito, con coraggio a spiegare ai cittadini i dati e le conseguenti decisioni politiche da operare, anche a rischio di facili strumentalizzazioni di parte – sottolinea il consigliere M5S -. Ci auguriamo quindi chealla prossima riunione della Commissione Sanità, rinviata dalla presidente Serracchiani per impegni istituzionali al 17 aprile, non si parli solo dei massimi sistemi – conclude – ma si entri finalmente nel merito delle scelte che questa giunta intende operare».