Giustamente il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Marco Duriavig, ieri ha sostenuto che “è compito di tutta la politica regionale agire da subito per rafforzare la nostra specialità e rivendicare le competenze sulla gestione dell’acqua”. L’esponente di spicco di Sel, inoltre, ha bocciato gli interventi normativi nazionali e regionali che puntano a ledere il principio di “acqua bene comune”, votato da milioni di cittadini italiani nel referendum del 2011. Una presa di posizione che però sembra una barzelletta! Come fa Duriavig a non sapere che proprio il capogruppo di Sel in Regione, Giulio Lauri, è tra i firmatari della legge sulla organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti?!
Durante la discussione in Commissione il consigliere Lauri ha detto, infatti, di apprezzare il lavoro fatto per arrivare alla stesura di questa proposta di legge che tratta materie complesse, rispetto alle quali la competenza regionale è limitata anche dalla necessità di rispettare sia la normativa nazionale che quella comunitaria. “Le preoccupazioni manifestate sono comprensibili – ha detto Lauri – soprattutto in merito alla futura gestione di un bene come l’acqua, ma rimanere nell’inerzia costituirebbe un grave errore ed è necessario affrontare questioni come la depurazione, gli scarichi, l’approvvigionamento delle falde senza rimandare ulteriormente per evitare il rischio che si arrivi alla mercificazione dell’acqua, alla privatizzazione totale e all’assoggettamento alle sole regole del mercato”.
A parole Lauri “ritiene corretto definire un sistema di governo il più possibile pubblico lasciando ai comuni la scelta della gestione tenendo, però, conto delle specificità territoriali e delle difficoltà delle piccole comunità locali”.
Una vera e propria “supercazzola” per nascondere che il capogruppo di Sinistra Econologia Libertà vuole far approvare in Consiglio regionale una proposta di legge che calpesta il principio di “acqua bene comune”, un provvedimento impreciso, calato dall’alto, poco democratico e incapace di tutelare i singoli territori del Friuli Venezia Giulia. Con queste premesse, crediamo che Duriavig abbia tutti gli elementi per sfiduciare il suo “collega” di partito Giulio Lauri.1515