“Dopo un anno e mezzo dall’ultima audizione di RFI in Commissione, ci saremmo aspettati quantomeno delle possibili alternative alla variante di Latisana. Invece ci siamo sentiti dire che ne stanno discutendo con il territorio e che l’ipotesi è temporaneamente sospesa”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo. “Eppure nei documenti presentati oggi e in quelli depositati al Ministero della Transizione Ecologica, la variante è esclusa. Torniamo quindi a ribadirlo: se verrà nuovamente presa in considerazione, sarà soltanto per volontà di qualcuno”.
“Sarebbe opportuno che vengano spiegati i motivi per un intervento che, permetterebbe un guadagno di 50 secondi, sempre che i treni non si fermino alla stazione – continua Sergo -. Ma, oltre a non avere delle possibili alternativa a un tracciato che ha fatto infuriare il Comune e i cittadini di Latisana, abbiamo scoperto che ci sono progetti in corso migliorare la stazione: peccato che dovrebbe essere una struttura da abbattere in caso di realizzazione della variante”.
“Inoltre, se fosse valida la logica dell’interlocuzione con le amministrazioni locali, ci chiediamo quale Comune sia favorevole alle gallerie sul Carso tra Ronchi e Aurisina, visto che RFI ne ha addirittura avviato la progettazione. Su mandato di chi? – aggiunge l’esponente M5S – Ma ormai assistiamo soltanto a una serie di slogan, compreso quello secondo cui il risparmio di tempo ipotizzati è passato da 20 minuti a mezzora: in pratica, più varianti togliamo, più si velocizza la linea”.
“L’audizione di oggi ha fatto emergere come RFI non abbia nemmeno preso in considerazione la presentazione del raddoppio della Udine – Cervignano. Chissà che anche questo intervento non sia temporaneamente sospeso dal 1980 – rimarca Sergo -, cioè da quando se ne parla senza che si proceda con l’opera, nonostante le carte scritte e i milioni spesi”.
“Per quanto concerne il nodo di Udine, è stato smentito l’assessore Pizzimenti, che a novembre annunciava 40 milioni, quando invece ne sono stati aggiunti soltanto 20, di cui 7 di fondi legati al PNRR – conclude il capogruppo pentastellato -. Attendiamo inoltre una risposta sul perché, dopo 3 anni di lavori, gli ascensori che dal piano terra portano al sottopasso ancora non funzionino, nonostante l’affidamento del collaudo statico a ottobre 2020. Se non si è in grado di realizzare un ascensore di 2 metri, sarà possibile realizzare gallerie per circa 30 chilometri? A chiederselo non è soltanto il M5S, ma tutti i passeggeri che frequentano le nostre stazioni”.