«Non abbiamo intenzione di continuare a partecipare al gruppo di lavoro sui vitalizi se questo privilegio del nostro recente – e triste – passato non verrà messo in discussione in maniera seria. I vitalizi vanno ricalcolati in base ai soldi effettivamente accantonati dai consiglierei regionali delle passate legislature. Tutto il resto sono chiacchiere al vento». La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Elena Bianchi, critica duramente la piega che ha preso il gruppo di lavoro chiamato a rivedere la materia degli assegni vitalizi.
«Innanzitutto la riduzione dei vitalizi già in godimento così proposta dal gruppo di lavoro non può che essere temporanea – spiega Bianchi -. E poi il sacrosanto innalzamento da 60 a 65 anni dell’età richiesta per accedere al vitalizio per chi ha fatto parte fino alla precedente legislatura – e non lo ha ancora in godimento – è fittizia, una vera presa in giro. Tutti quelli con più di un mandato potranno, infatti, ottenere il vitalizio già a 60 anni. E si tratta delle maggioranza dei politici di professione presenti in Consiglio regionale!».
«Dal 1992 i cittadini vanno in pensione con il sistema contributivo – ricorda la portavoce M5S -. È inutile appellarsi alla costituzionalità di una norma di revisione quando le pensioni dei cittadini sono state fatte a pezzi in tutte le ultime riforme pensionistiche. Ormai è evidente che per i cittadini non esistono i cosiddetti diritti acquisiti, mentre per la casta l’autodefinizione dei diritti acquisiti viene regolarmente tutelata di legislatura in legislatura».
«Purtroppo le proposte avanzate finora dal gruppo di lavoro in merito alla riduzione degli importi sono minimali, di pura facciata e soprattutto prive di alcun riferimento realistico – rimarca Elena Bianchi -. Preso atto che non si tratta di istituto previdenziale, e che a vario titolo e in diversa misura i consiglieri regionali fino alla precedente legislatura hanno contribuito con parte delle loro indennità agli accantonamenti per l’erogazione dei vitalizi, il MoVimento 5 Stelle a questo punto chiede con forza – aggiunge – che queste cifre vengano determinate in modo dettagliato e che su di esse vengano applicati i tassi di calcolo di mercato sulle rendite vitalizie e in base a questi venga rideterminata la cifra mensile spettante a ogni ex consigliere».
«Solo in questo modo – conclude Bianchi – nessuna ingiustizia verrà perpetuata e la misura andrà a compimento quando la cifra spettante a ciascuno verrà esaurita».