Il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo manifesta perplessità per l’eccessivo entusiasmo di questi giorni dell’Esecutivo regionale sui dragaggi, in particolare sui lavori al fiume Corno, a San Giorgio di Nogaro.
Finalmente, con due mesi di ritardo rispetto a quanto annunciato la scorsa estate – commenta Sergo -, pare che la Giunta Serracchiani sia riuscita a ottenere il via definitivo ai lavori. Sono tante, troppe, però ancora le domande alle quali gli assessori dovrebbero dare risposte esaustive in merito a questo progetto. Stiamo parlando delle domande, riportate nell’ultima interrogazione depositata in Consiglio regionale, che ci siamo posti anche durante gli incontri che nei mesi scorsi abbiamo organizzato per presentare il progetto “Laguna 2.0: un modo sostenibile di considerare la Laguna di Marano e Grado”.
Innanzitutto – spiega Sergo – ci siamo chiesti se sia il caso di fare un lavoro così importante prima della conclusione dello “Studio di assetto morfologico ambientale della Laguna”, commissionato solo il 4 febbraio 2015 alle Università di Udine e Trieste, dal costo complessivo di 154mila euro. In secondo luogo – aggiunge il portavoce di M5S – ci chiediamo se sia vero che, come appreso solo pochi giorni fa dalla stampa, verrà anche portata sabbia di fondale in una spiaggetta oggi praticamente erosa. Il dubbio è quanto mai legittimo, poiché nella relazione tecnico-illustrativa della terza perizia di variante si fa riferimento al possibile ripascimento della sola spiaggia dell’Isola di Sant’Andrea. L’Arpa, però – precisa Sergo -, su questo punto aveva già ritenuto che tale intervento non fosse compatibile per la diversità dei materiali dragati con quelli presenti sul litorale. A seguito di questa evidente incompatibilità, l’Agenzia regionale e i proponenti avevano deciso così di avviare le procedure di scarico a mare dei sedimenti dragati presso Porto Buso. Sedimenti che presentano anche metalli pesanti in quantità non proprio modeste – ricorda il consigliere regionale pentastellato -. Ora veniamo a sapere, invece, che si sarebbe nuovamente cambiata idea e che si vuole versare la sabbia dragata in una spiaggetta oggi praticamente erosa. Dove sono, inoltre – si domanda Sergo -, le autorizzazioni per l’area di scarico a mare individuata a poche miglia dalla costa del Comune di Lignano Sabbiadoro? Questo punto estremamente delicato è stato oggetto di una nostra richiesta di accesso agli atti all’Arpa, ma nei documenti che ci hanno fornito non siamo riusciti a risalire alle necessarie autorizzazioni.
L’ultimo aspetto, infine, da chiarire riguarda la “nuova barena”, come viene definita nella relazione tecnico-illustrativa, prevista nell’asta lagunare (tra la foce del Fiume Corno e il Mare Adriatico). Il MoVimento 5 Stelle si chiede se la delibera di Giunta n. 546/2013, che ha individuato le “Misure di conservazione dei Siti di importanza comunitaria”, preveda che si possano costruire nuove barene al loro interno o se siano possibili solo interventi di ripristino ed ampliamento delle barene esistenti. Considerando anche le dimensioni non indifferenti della nuova barena, lunga circa 370 metri, si desidera sapere se quest’opera sia, infatti, compatibile con le misure di conservazione approvate il 28 marzo 2013 dalla ex Giunta Tondo.
Molti quindi i dubbi su cui la Giunta regionale dovrebbe fare chiarezza, magari una volta tanto rispondendo alla nostra interrogazione prima che vengano consegnati i lavori. Nella speranza – conclude Sergo – che non si tratti di un amaro pesce d’Aprile per i cittadini del Friuli Venezia Giulia.