“Come da noi già annunciato da circa sei mesi, dal 2016 al 2017 la percentuale di famiglie sotto la soglia di povertà relativa in Friuli Venezia Giulia è scesa dal 10,4% al 6,9%”. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commenta il dato confermato nel corso della riunione del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione del Consiglio regionale, dove l’assessore alle politiche sociali Riccardo Riccardi ha presentato un bilancio della Misura regionale di inclusione attiva e sostegno al reddito. “Questo a parità di condizioni sociali, economiche e di contributi ricevuti da parte dello Stato rispetto alle altre Regioni. La Mia pertanto ha raggiunto uno dei suoi scopi – rileva Sergo – ma quello della lotta alla povertà non era l’unico obiettivo: andrebbero infatti valutati gli effetti sull’inserimento nel mondo del lavoro e della formazione”.
Significativi alcuni numeri illustrati durante l’audizione: il capogruppo pentastellato Andrea Ussai sottolinea la forte presenza di nuclei familiari con figli che hanno beneficiato della Mia (56,4% e di questi l’83% con ragazzi minorenni); secondo Sergo il 25% di nuclei beneficiari composti soltanto da stranieri è un dato di un certo peso ma comunque diverso da quello che in passato si è voluto evidenziare. Non si conoscono nel dettaglio, invece, i dati relativi alla cosiddetta “Mia bis” ma il numero di richieste, stando alle anticipazioni fornite dagli uffici, sarebbe piuttosto basso.
Il M5S rispedisce al mittente le critiche al Reddito di cittadinanza approvato a livello nazionale. “Si tratta di una misura che unisce il contrasto alla povertà e le politiche attive per il lavoro – afferma Ussai – prevedendo sia i patti per l’occupazione e la formazione sia i patti per l’inclusione sociale, senza dimenticare le pensioni di cittadinanza”. “Prima di muovere osservazioni preconcette, sarebbe opportuno conoscere il provvedimento. – concludono i due esponenti del Movimento – Se i consiglieri del Pd continuano a sostenere che le due misure sono completamente diverse, di fatto ammettono che il loro intento era quello di realizzare una misura meramente assistenziale”.
RispondiInoltra
|