“La relazione sull’attuazione della legge regionale sul mobbing disegna un quadro preoccupante per il Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, dopo il dibattito in sede di Comitato per la legislazione, la valutazione e il controllo.
“Nel 2021 sono state 1014 le persone che si sono rivolte agli appositi Punti di ascolto, e di queste la maggioranza è rappresentata da donne; inoltre emerge che l’età più colpita sia quella degli over 51 – rimarca l’esponente M5S -. Ad effettuare le azioni moleste sono per la maggior parte il titolare o il superiore in grado”.
“Le ragioni principali che portano al mobbing riguardano fattori di carattere socioanagrafico, ma anche assenze prolungate da parte del lavoratore – sottolinea Dal Zovo -. In quest’ultima fattispecie rientrano i periodi di assenza per maternità, visto che malattia ed infortunio sono diversamente categorizzati. La tipologia di vessazione più lamentata è l’attribuzione di lavori dequalificanti o umiliazioni, più o meno costante negli ultimi 3 anni, con una percentuale del 40%”.
“Abbiamo chiesto, nella seduta del comitato, che si trovi il modo di intervenire per aiutare chi è colpito da tali azioni di mobbing, ma anche di agire a monte e di prevedere percorsi anche per chi ne è responsabile. Anche su questo fronte, c’è ancora molto da fare per risolvere dei problemi che toccano da vicino i lavoratori – conclude la consigliera pentastellata -. Stare bene sul proprio luogo di lavoro, senza subire violenze, umiliazioni o discriminazioni, è fondamentale per garantire, anche nel privato, un equilibrio interiore e con la propria famiglia”.