“L’audizione sul piano Monfalcone è iniziata con la visione soggettiva dell’on. Cisint sulla situazione di Monfalcone, del tutto distante per tenore e contenuti dalle versioni degli auditi che sono seguiti e da cui sono emersi spunti importanti. La sensazione è che qualcuno non abbia mai smesso di fare campagna elettorale e non si renda conto che certe dichiarazioni aumentano la contrapposizione tra le diverse comunità e fanno guardare con sospetto anche chi viene nel nostro paese per lavorare, vivere stabilmente e contribuire alla nostra economia”.
Lo fa sapere, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi, intervenuta durante le audizioni sul Piano Monfalcone tenutesi a Trieste in V e VI Commissione.
“La cecità di vedute – prosegue Capozzi – ha permesso che tante problematiche relative all’integrazione restassero irrisolte. Il vero tema è trovare soluzioni per Monfalcone e non limitarsi a stigmatizzare la presenza degli stranieri sul nostro territorio, la cui manodopera è cruciale per l’esistenza stessa di Fincantieri”.
“Soluzioni che passano attraverso la valorizzazione del lavoro e il contrasto al lavoro povero, attraverso l’insegnamento dell’italiano, il primo presupposto per contrastare l’esclusione sociale – conclude la pentastellata -, ma soprattutto attraverso il rispetto e la coesistenza con persone con bagagli culturali e tradizioni differenti”